"Grave emergenza, nei campi stop all’irrigazione coi rotoloni"

Preavviso del Consorzio di Burana agli agricoltori: "Siamo sotto le quote di funzionamento degli impianti". Il presidente Vincenzi: "Se l’indicazione fosse disattesa interromperemo l’erogazione su tutta la linea"

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Praticamente un pre-avviso di razionamento. Il Consorzio della Bonifica Burana che opera su 53 Comuni delle province di Modena, Mantova, Ferrara, Bologna e Pistoia, avvisa che bisogna seguire delle priorità nell‘uso dell‘acqua per i campi. "Data l‘eccezionalità e la situazione di grave emergenza, si raccomanda, ove possibile, la sospensione dell‘irrigazione mediante impianti ad aspersione (rotoloni) di sorgo e soia in primis, nonché mais e bietola da zucchero in funzione della specifica tipologia di coltura e dell‘ultima irrigazione avvenuta", manda a dire il presidente Francesco Vincenzi. E aggiunge che se questa indicazione venisse disattesa, "laddove i rotoloni siano alimentati mediante gli impianti pluvirrigui (che ricevono acqua tramite il sistema Sabbioncello), il Consorzio potrà interrompere l‘erogazione della risorsa su tutta la linea".

Questo per dare priorità alle colture irrigate tramite microirrigazione come vite, pero, pomodoro, meloni, cocomero, orticole ad arboree da frutto in generale. Il Consorzio "evidenzia inoltre la necessità di sospendere e fornire pertanto la risorsa idrica minimale – sufficiente al solo mantenimento –di maceri, zone umide e affini" e di attenersi ad "un utilizzo della risorsa idrica nel modo più oculato e ottimale nell‘ottica di risparmio".

Del resto di acqua ce n‘è poca come quasi non mai. "Attualmente ci troviamo sotto le quote teoriche di funzionamento degli impianti Pilastresi (situato a Stellata di Bondeno, Ferrara) e Sabbioncello (a Quingentole, Mantova), fenomeno mai accaduto prima, nemmeno nel luglio 2006", segnala Vincenzi. E questo per via dello "stato di grave emergenza idrica legato alla siccità del Po".

Le maggiori difficoltà si stanno riscontrando nella fornitura di acqua per irrigazione ai 70.000 ettari di territorio ricadenti nella provincia modenese e parte della bassa mantovana prelevata a Po tramite l‘impianto Sabbioncello. Tuttavia, "nonostante lo stato di grave e mergenza, contrariamente a quanto comunicato in precedenza, gli impianti pluvirrigui resteranno tutti accesi anche durante il fine settimana, salvo cali repentini di quota idrica".

E per questo gli agricoltori hanno tirato un sospiro di sollievo. In particolare, il Consorzio si sta adoperando "per distribuire al meglio la scarsa risorsa idrica che si è in grado di prelevare da Po".

Con questa attenzione "in questi giorni si è riusciti a garantire una disponibilità idrica sufficiente sull‘asta del canale Diversivo di Cavezzo. Tale asta viene integrata con prelievi idrici dal fiume Secchia nelle zone di Bomporto, Solara e Bottegone". Il Consorzio si sta inoltre adoperando per ripristinare un invaso idrico sufficiente nel Canale Diversivo di Burana nelle zone di Finale Emilia e Bondeno. Detto ciò, però, Vincenzi prescrive lo stop ai rotoloni e di informare il "guardiano idraulico, o l‘ufficio di zona preposto di eventuali specifiche criticità". E rimanda a "ulteriori aggiornamenti in funzione dell‘evolversi della situazione".

Alberto Greco