’Guanti bianchi’, l’arte con ironia

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Qualcuno pensa che la storia dell’arte sia soltanto materia per espertissimi, critici, professori, ricercatori. E invece no... Ce lo dimostra Antonio, il protagonista di ’Guanti bianchi’, il divertente (e intelligente) spettacolo in scena stasera e domani al teatro Michelangelo: il testo di Edoardo Erba è liberamente tratto da ’L’arte spiegata ai truzzi’, il blog e canale Youtube in romanesco curato da Paola Guagliumi, e viene portato in scena dall’esuberante Paolo Triestino che firma anche la regia.

Antonio è un uomo semplice, ingenuo, arriva da Colleferro, vicino a Roma, e la sua è una famiglia di ‘cassamortari’, cioè di impresari funebri. Di mestiere, Antonio fa da sempre il movimentatore di opere d’arte: le trasporta da un museo all’altro, da una sala all’altra, sempre in guanti bianchi per non rovinarle, quindi ha avuto il tempo per osservarle sempre da vicino, quasi per farsele amiche. Insomma, Antonio conosce i dipinti o le sculture famose molto meglio di alcuni professori, e sa raccontarle con un linguaggio talora rozzo ma accattivante e pure profondo. Lo spettacolo dunque è come un viaggio che attraversa due millenni di storia dell’arte, da Pitocrito a Mirò, da Michelangelo a Fontana, da Kessel il Vecchio a Edvard Munch. E ci invita a riscoprire la bellezza, che può riempire di senso la nostra vita.

"Affrontando il testo di ‘Guanti bianchi’, ho cercato di restituire la girandola di emozioni, ironia, divertimento e poesia di cui il testo è attraversato – ha detto Triestino –. E, lasciandomi guidare dalle emozioni, improvvisamente mi è sembrato del tutto naturale passare da un artista all’altro, da un’epoca all’altra. È un viaggio che transita anche per Colleferro, aggiungendo ai colori dei quadri quello di una storia dei nostri giorni".

Stefano Marchetti