Guarire dal terremoto

IL 24 agosto 2019 ricorrono tre anni dal terribile sisma del Centro Italia; avendo vissuto il dramma del sisma emiliano del maggio 2012, andai alcuni giorni a dare, per quel che potevo, una mano ad Arquata sul Tronto e conobbi un medico di famiglia straordinario, Italo Paolini.

Ho sentito Italo in questi giorni e ho condiviso con lui il fatto che occorre avere pazienza, molta pazienza; ad ora passata la ‘patologia acuta’ dei crolli e dei morti come dice Italo, siamo entrati nella ‘patologia cronica’ dove occorrono anni, molti anni, per ‘guarire’ dal trauma del terremoto.

Ora Italo sta lavorando in una struttura donata dal Cuamm Associazione Medici con L’Africa, spera di entrare in una struttura definitiva entro l’anno.

Un abbraccio Italo

Nunzio Borelli

GENTILE Nunzio,

la sua lettera testimonia, in primis, il senso di comunità che eventi traumatici come i terremoti riescono a creare. Chi ha vissuto tragedie simili, spesso e volentieri, corre in aiuto di chi ha avuto la stessa sorte. Si può tranquillamente affermare che, dal 2012, ogni terremoto è anche il nostro. Rispetto alle patologie, sappiamo anche grazie al prezioso contributo di medici come lei che da sempre operano in quei territori, che il lavoro di ricostruzione dell’anima e del corpo è ben più delicato di quello degli edifici. Possiamo solo ringraziare chi dedica il suo tempo e le sue energie a questa paziente ‘ricucitura’. La strada per riprendersi davvero è ancora lunga, ma camminando insieme i terremotati d’Italia – dalla Bassa alle regioni del centro – sapranno percorrerla fino in fondo.