Guercino Modena, il dipinto rubato e ritrovato in mostra alla Galleria Estense

Il sindaco: "Finalmente restituito a Modena e ai modenesi". Il colonnello Deregibus: "Grande lavoro di squadra per trovarlo e riportarlo in Italia"

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Modena, 7 settembre 2019 -  Il dipinto del Guercino che rappresenta la Madonna con Bambino e i santi Giovanni Evangelista e Grgorio Taumaturgo fa bella mostra di sè da stamattina, nella sala del Bernini alla Galleria Estense. L’opera, rubata dalla chiesa di San Vincenzo nel 2014, ritrovata in Marocco, riportata in Italia e affidata all’istituto superiore per il restauro di Roma (era stata gravemente danneggiata durante il furto), ora resterà qualche mese presso il prestigioso museo della città, per poi essere ricollocata nella sede originaria. Tutto questo solo quando la chiesa di San Vincenzo sarà dotata di un sistema d’allarme che fornirà tutte le garanzie necessarie.

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Alla presentazione dell’opera restituita alla città hanno partecipato anche la direttrice delle Gallerie Estensi Martina Bagnoli; Monsignor Giuliano Gazzetti, vicario generale dell’Arcidiocesi di Modena e Nonantola; il colonnello Alberto Deregibus, del Nucleo tutela patrimonio artistico dei Carabinieri; Luigi Ficacci, direttore dell’Istituto superiore di conservazione e restauro; Cristina Ambrosini, soprintendente Archeologia, Belle Arti e Paesaggio.

Dopo gli onori di casa della direttrice della galleria, Martina Bagnoli, ha preso la parola il sindaco Gian Carlo Muzzarelli: « Noi modenesi – ha detto – possiamo avere un’arma di difesa del patrimonio storico artistico e culturale che abbiamo ereditato dai nostri predecessori e siamo tenuti a conservare, valorizzare e incrementare. È la diffusione della conoscenza attraverso un’idea di cultura viva e vivace, uno strumento fondamentale che rende la comunità coesa e radicata nei suoi valori e può dare un senso pieno all’idea che il patrimonio artistico sia davvero patrimonio di tutti i cittadini. Il nostro impegno in questo senso – ha concluso il sindaco – deve proseguire e crescere ancora, dalle scuole dei più piccoli all’Università, dalle associazioni culturali e no, fino agli Istituti culturali e ai Musei. Far conoscere per imparare ad amare, far proprio collettivamente e individualmente, riconoscere e riconoscersi nei simboli che han connotato e segnano il nostro civile stare insieme».

Il colonnello Alberto Deregibus, del Nucleo tutela patrimonio artistico dei carabinieri, ha sottolineato il grande lavoro di squadra che è stato fatto per trovare il quadro rubato e riportarlo in Italia. Lugi Ficacci, direttore dell’istituto superiore per la conservazione ed il restauro di Roma, ha invece messo in evidenza la grande attenzione che è stata posta nel restaurare il quadro, componendo un gruppo di lavoro che, oltre ai restauratori, comprendeva anche chimici e biologi per studiare in maniera approfondita materiali e tecniche usate dal Guercino, in modo da eseguire un lavoro ineccepibile dal punto di vista filologico. Le restauratrici Angelandreina Rorro e Carla Zaccheo, hanno poi illustrato passo passo i punti essenziali del restauro del quadro.