Guida alle stazioni ecologiche "Lo spazio non manca mai"

Dopo la ’disavventura’ dell’ex assessore Grandi. Chi le utilizza ha vantaggi sulla Tari

Guida alle stazioni ecologiche  "Lo spazio non manca mai"

Guida alle stazioni ecologiche "Lo spazio non manca mai"

Le stazioni ecologiche, nel mare agitato della ’rivoluzione del porta a porta’, possono diventare un porto sicuro. Queste isole, infatti, rappresentano il luogo ideale dove portare un rifiuto difficile da gestire coi sacchi blu e gialli che stiamo imparando a conoscere. Un esempio? Il grande scatolone della nuova tv da 50 pollici, che di certo non si può ’insacchettare’. La soluzione più pratica, per molti, è sicuramente quella di dirigersi verso un’isola ecologica e sbarazzarsi del rifiuto in modo responsabile (anche qui, ovviamente, si differenzia) e indolore.

Ne parliamo dopo che, due giorni fa, l’ex assessore provinciale Beniamino Grandi ha voluto condividere una sua personale esperienza negativa legata a questi luoghi. Lo storico esponente della sinistra ha raccontato di non essere riuscito a sbarazzarsi del suo armadio, caricato in auto, in nessuna delle isole cittadine. Una situazione eccezionale, ha lasciato intendere Hera. Ieri – per chi se lo stesse chiedendo – Grandi ha "finalmente" depositato il suo armadio.

Tornando alle stazioni ecologiche, sul territorio comunale ce ne sono quattro: Calamita (viale dello Sport 35), Archimede (via Germania 88s, zona industriale Modena Nord), Leonardo (via Nobili 380, dietro al polo scolastico Leonardo) e Magnete (viale P. Mattarella 155, in zona centro commerciale La Rotonda).

Nelle stazioni ecologiche, che sono presidiate da operatori, si può entrare sia a piedi che con l’auto, un dettaglio importante nel caso in cui si carichino rifiuti difficili da trasportare. Qui si trovano spazi dedicati ai materiali ’diversi dal solito’, come le apparecchiature elettroniche, le pile, gli olii, i rifiuti pericolosi, il legno. Ma ovviamente si possono conferire anche gli scarti standard, plastica e carta compresi. Un dettaglio non di poco conto è che consegnando i rifiuti alla stazione ecologica si possono ottenere sconti sulla Tari. Freniamo l’entusiasmo: non è possibile azzerarla, neanche diventando clienti assidui. Si va a intaccare una quota variabile della tariffa che comunque, quando arriva la ’lettera’, si fa sentire.

Da quando c’è il porta a porta nelle stazioni ecologiche c’è più affollamento? E’ lecito pensarlo, visto che qualcuno potrebbe preferire fare qualche chilometro per sbarazzarsi di un sacco di rifiuti piuttosto che tenerlo in casa fino al giorno del ritiro. Da Hera, però, dicono di no: secondo la multiutility il cambiamento del modello di raccolta non porta con sè grandi differenze sotto questo punto di vista. Quelle che, invece, risultano determinanti sono le campagne volte a far conoscere il servizio: è in quelle occasioni che si notano i veri aumenti.

Qualche dubbio in conclusione: è possibile trovare le stazioni ecologiche piene, ’sold out’, come ha raccontato Grandi? Hera dice di no, salvo casi eccezionali. E’ praticamente impossibile – assicura la multiutility – non trovare spazio. Altra domanda: se il mio rifiuto ingombrante è troppo voluminoso e non ho modo di trasportarlo? In quel caso si può usufruire del servizio di ritiro gratuito a domicilio. Si prende appuntamento con Hera tramite il numero verde o l’app ’Rifiutologo’, si porta il rifiuto sul suolo pubblico il giorno dell’appuntamento e il più è fatto. Se in passato – aggiunge Hera – si poteva aspettare anche settimane, oggi sono sufficienti sette giorni. E se non posso portare i rifiuti fuori casa, perché troppo pesanti o ingombranti? Ci sono le associazioni no profit che lavorano con Hera: si può donare l’oggetto a loro, se in buono stato, e vengono a ritirarlo direttamente al piano.