"Ha circuito la zia per l’eredità" Chiesta la condanna per il nipote

"Ha circuito la zia per poi farsi consegnare tutti i soldi e lasciarci senza nulla".

E’ questa l’accusa lanciata da un gruppo di parenti nei confronti di un cugino, finito a processo per il ‘pesante’ reato di circonvenzione di incapace. Ieri la pubblica accusa ha chiesto nei confronti del carpigiano tre anni e sei mesi mentre il legale difensore, l’avvocato Grillenzoni, ha chiesto l’assoluzione perchè il fatto non sussiste. Il giudice Mutti si è riservata rinviando per repliche alla fine di settembre, quando è attesa la sentenza. I fatti risalgono al lontano 2013. In sostanza il gruppo di cugini ha puntato il dito contro il parente, ‘reo’ di aver spolpato i conti dell’anziana zia, deceduta quattro anni fa all’età di 95 anni. L’uomo, però, si è difeso sostenendo di essere sempre stato l’unico ad aiutare l’anziana e a starle vicino, aiutandola anche nella gestione quotidiana delle faccende domestiche e non solo. Per questo la donna, essendo riconoscente al nipote, figlio di una sorella, sarebbe stato autorizzato dalla pensionata ad effettuare operazioni sui conti correnti e, soprattutto, prelievi ingenti: parliamo di centinaia di migliaia di euro prelevati in pochi anni. Secondo gli altri cugini, quindi, l’imputato si sarebbe intascato un ‘abbondante’ anticipo su quella che sarebbe stata l’eredità da dividere poi tra tutti gli eredi, approfittandosi di uno stato di fragilità psicologica dell’anziana.

L’imputato ha ribadito di essere stato ‘premiato’ dalla donna essendo il nipote prediletto dal momento che si era sempre interessato e occupato della zia.

Valentina Reggiani