I cattolici Pd scelgono Maletti, Pinelli e Carta

Saranno presentati in direzione assieme a Rando, Lusetti e Scacchetti. Sugli ex parlamentari decide Roma: Vaccari sicuro, Pini incerta

Migration

di Gianpaolo Annese

Se le assenze si notano più delle presenze, all’incontro della componente cattolica di Palazzo Europa di mercoledì sera – una trentina di persone in tutto – si è piuttosto avvertita la mancanza di Giuseppe Boschini e del suo gruppo di riferimento. Testimonianza, secondo indiscrezioni, di una frattura mai ricomposta con Francesca Maletti dopo le elezioni regionali di due anni e mezzo fa. Difficile, è la riflessione che circola tra i cattodem, pesare nel Pd "se non siamo uniti già tra noi".

Perché l’obiettivo dell’incontro era rivendicare uno spazio riconoscibile, all’interno di un partito, per dirla con Emilio Sabattini intervenuto nel corso dell’assemblea, che nasce per essere plurale, per garantire la rappresentanza di tutte le sensibilità culturali attraverso l’indicazione di "candidature autorevoli". Oggi in direzione provinciale emergerà la rosa dei nomi che il Partito democratico il 2 agosto presenterà alla segreteria di Bologna che a sua volta dovrà girare entro l’11 al nazionale. La premessa è che per gli ex parlamentari decide Roma, per cui da Modena la segreteria provinciale si è orientata su personalità provenienti dal mondo civico, esterne allo stretto perimetro di partito (a differenza per esempio che a Reggio dove si è preferito indicare gli uscenti, sindaco di Correggio Malavasi a parte): spazio dunque a Mauro Lusetti (Legacoop), la vicepresidente di Libera Enza Rando e Tania Scacchetti (Cgil), le ultime due più incerte perché Rando è in predicato di prendere il posto di don Ciotti alla presidenza di Libera, Scacchetti poiché in quota Cgil a Roma sarebbe ostacolata dalla probabile presenza nelle liste di Camusso e Furlan.

Nella rosa mancherebbero almeno due nomi, che dovrebbero essere appannaggio appunto dei cattodem. Da Palazzo Europa l’altra sera sono emersi l’indicazione di Paolo Negro, ex segretario del partito, e di Francesca Maletti, seduta accanto a Maria Costi. Negro fino a ieri sera, quando ha sciolto la riserva, ci ha riflettuto, ma alla fine ha fatto un passo indietro. Al suo posto sarà proposto il nome del primario di Baggiovara Giovanni Pinelli. Ma c’è un altro nome che sta circolando, sempre nella logica dell’andare oltre il Pd (su cui il segretario Roberto Solomita si è raccomandato molto): è quello di Emanuela Carta, presidente del Csi. Occorrerà vedere tuttavia se darà la propria disponibilità.

Capitolo parlamentari uscenti. Come si diceva decide Roma. Le quotazioni nazionali di Stefano Vaccari restano alte, così come crescono quelle di Francesca Maletti che come spiegato nei giorni scorsi potrebbe rientrare nelle deroghe se corresse in quota Acli. E infatti l’associazione cattolica, così come il terzo settore, come da copione, si sono mossi e hanno indicato lei e pochi altri come riferimenti. Prefigurandole anche la possibilità di far parte di specifiche commissioni su temi sociali. Da Modena è probabile che nella direzione di questa mattina la candidatura di Maletti sarà ‘benedetta’ con un esplicito ‘nulla osta’ al suo trasferimento nella capitale.

Una spinta dal basso che potrebbe riguardare anche Edoardo Patriarca, che ha potuto sperimentare solo pochi giorni di legislatura prima di decadere per far posto al senatore leghista Stefano Corti. Più complessa la sorte di Giuditta Pini: oltre che i legami sul territorio, uno dei suoi punti di forza sono i rapporti che ha costruito in questi anni con le Ong. Ma il suo destino è legato soprattutto alla corrente dei ‘Giovani Turchi’ e in particolare a Matteo Orfini. Alcuni velenosamente si chiedono: "Non essendoci più Renzi, con chi giocherà stavolta alla Play station?".