I contagi risalgono. E sono asintomatici

Ieri un morto e 11 nuovi casi di cui 6 in un nucleo familiare di Carpi. E dal Concordia Hotel viene dimesso l’ultimo paziente

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Un’intera famiglia contagiata a Carpi: sei persone che rientrano tra i nuovi 11 positivi registrati ieri. La dimostrazione di come, ormai, i focolai si sviluppino per lo più tra le mura domestiche; tra asintomatici. Il virus, tra l’altro, si è diffuso in fretta: all’interno del nucleo familiare si era riscontrato nei giorni scorsi un caso positivo: i contatti stretti erano già stati posti in isolamento domiciliare ma, controllati col tampone, sono risultati tutti appunto positivi al Covid. Per quanto riguarda gli altri nuovi contagi, riguardano i comuni di Sassuolo, Prignano, Bomporto e Castelfranco mentre, per la seconda volta in pochi giorni, Modena città è Covid Free. Ieri, purtroppo, si è aggiunta inoltre l’ennesima vittima del virus: si tratta di un carpigiano di 70 anni. Il numero di vite spente dall’inizio dell’emergenza sale drammaticamente a 464.

In diretta Facebook, l’assessore Donini ha spiegato appunto come i nuovi positivi a Modena come in tutta la Regione siano per lo più legati proprio alla ‘ricerca’ del virus tra le mura domestiche. Si tratterebbe, ovvero, di persone entrate in contatto con altri familiari positivi.

"A Modena – ha sottolineato Donini – otto casi su undici sono legati a persone asintomatiche rintracciate attraverso i test su pazienti che, appunto, hanno avuto contatti con positivi. Stessa situazione per i 53 nuovi casi in Emilia Romagna. La nostra azione ora è volta proprio a scoprire chi ha sviluppato l’infezione restando asintomatico; uno screening volto appunto ad individuare anche chi risulta asintomatico ma può comunque contagiare". Donini si è quindi rivolto ai cittadini spiegando come il visur sia ancora forte e chiedendo il rispetto dei distanziamenti.

Intanto giovedì è uscito dal Concordia Hotel di San Possidonio l’ultimo paziente Covid ospitato nella struttura. Si conclude così l’attività dell’Azienda Usl di Modena, che da marzo ha monitorato un centinaio di cittadini positivi autosufficienti che necessitavano di un luogo dove trascorrere il periodo di isolamento, non disponendo delle condizioni di sicurezza adeguate, previste dal Dipartimento di Sanità Pubblica, nelle proprie abitazioni.

La struttura è stata messa a disposizione gratuitamente da Cpl Concordia permettendo così alla direzione generale Ausl, in accordo con il coordinamento provinciale della protezione civile, di predisporre gli spazi per accogliere fino a un massimo di 52 pazienti per volta.

"Sono stati due mesi molto intensi, un’esperienza arricchente dal punto di vista professionale e umano per i circa dieci professionisti sanitari che hanno ruotato sui vari turni – dichiara Anna Maria Arroi, coordinatrice infermieristica del Puass (Punto Unico di Accesso Socio Sanitario) –. Era un contesto nuovo ed è stato fondamentale l’impegno di tutti per adattarsi a spazi e modalità inedite. Inizialmente c’è stata un po’ di paura da parte degli operatori, ma quando è apparso chiaro il grande lavoro fatto dall’Azienda sanitaria per tutelare i dipendenti, si è formato un team molto affiatato. In questi due mesi gli infermieri del gruppo di lavoro sono entrati in contatto con decine di storie personali, alcune difficili, altre piene di speranza. Nell’ultimo periodo la struttura ha accolto diversi pazienti stranieri e questo ha richiesto una riorganizzazione".