
L’ingresso del Seminario
Fra gli spazi più suggestivi (e talora poco conosciuti) del centro storico di Modena, c’è sicuramente il Seminario arcivescovile, nello storico complesso di corso Canalchiaro. Esattamente due secoli fa, quello che un tempo era stato convento dei Francescani (venne fondato quando ancora era vivente San Francesco) divenne sede del Seminario che lasciò le canoniche del Duomo e si trasferì nei nuovi ambienti. Con un atto del 19 marzo 1825 fu il duca Francesco IV d’Este, in accordo con il vescovo Giuseppe Emilio Sommariva, a disporre che l’edificio (che in epoca napoleonica era stato anche caserma) potesse essere adibito alle nuove funzioni. I lavori di adattamento si svolsero nel decennio successivo, su progetto dell’architetto di corte Gusmano Soli. Il complesso – con il suo affascinante chiostro – ha attraversato gli anni, ha affrontato anche tempi difficili (durante la Prima guerra mondiale fu adibito a ospedale), e oggi accoglie i seminaristi delle diocesi di Modena e di Carpi, ospita il Tribunale ecclesiastico e la Biblioteca diocesana Ferrini & Muratori.
Proprio per celebrare i duecento anni del Seminario in corso Canalchiaro, ha preso il via ieri sera una serie di iniziative che culmineranno nel prossimo fine settimana con visite, aperture al pubblico, concerti. "Negli ultimi anni – ha ricordato la bibliotecaria Sara Accorsi in un articolo sul settimanale diocesano ‘Nostro Tempo’ – il palazzo è stato oggetto di un importante restauro": le tappe di questi interventi verranno ripercorse in un convegno a cura dell’architetta Anna Allesina (Arké studio associato), giovedì 13 alle 16. Venerdì 14 alle 17 un appuntamento dedicato al Seminario con luogo di formazione dei laici, in collaborazione con l’Istituto di Scienze religiose dell’Emilia.
Poi sabato pomeriggio dalle 17 lungo lo scalone ci saranno punteggiature musicali con ensemble di trombe e percussioni diretti da Mariano Vuono e Luigi Zardi, e alle 18 verrà ‘svelata’ un’opera dell’artista Daniela Alfarano, con interventi di Francesca Baboni e Roberta Tosi. In serata, alle 21, nel refettorio del Seminario, il concerto "Di tanti palpiti" con il mezzosoprano Daniela Pini, il flautista Fulvio Florio e l’arpista Davide Burani.
E domenica alle 16 Francesco Gherardi tratteggerà la figura di Francesco IV d’Este. Da venerdì a domenica, sempre dalle 16 alle 18.30, sarà possibile visitare le collezioni del Seminario.
All’interno la storia e la spiritualità, all’esterno i servizi dei tempi nuovi.
Proprio nei giorni scorsi sul fronte del palazzo del Seminario sono iniziati i lavori per l’allestimento di un piccolo supermercato di prossimità Coop, negli spazi che già per diversi anni sono stati occupati da un’agenzia bancaria. Secondo le previsioni, il punto vendita potrebbe essere pronto entro l’inizio dell’estate.
s.m.