
L’addio ieri mattina nella chiesa di Ravarino: presenti le autorità. Il parroco: "Una tragedia ingiusta ed enorme, non ci sono spiegazioni. Adesso, in questo momento buio, abbiamo bisogno di speranza".
"Una tragedia ingiusta, è vero. Non troviamo le risposte che possano soddisfarci, riportare serenità perchè la sofferenza è troppo forte e il vuoto che ci lascia Alice troppo grande. Senza Alice la storia è diversa perchè è cambiata ma questo non ci deve fermare o ci uccide. Nei momenti più bui e dolorosi, per continuare la nostra vita abbiamo bisogno di speranza, di quelle piccole cose che possano farci andare avanti nel cammino riportando con noi Alice, tenendo dentro di noi quello che ha donato". Rose bianche e porpora e lunghi applausi all’arrivo e all’uscita dalla chiesa parrocchiale di Ravarino. Ieri mattina, a quasi tre anni dal delitto la famiglia, gli amici e la comunità di Ravarino dove la vittima viveva con la propria famiglia hanno potuto dare l’ultimo commosso saluto ad Alice Neri, ammazzata a coltellate nelle campagne di Concordia nella notte tra il 17 e il 18 novembre 2022. Erano circa un centinaio ieri mattina i presenti alle esequie: un funerale composto, una cerimonia semplice ma ‘densa’ di significato e commozione a cui hanno presenziato, oltre alla mamma, al fratello e al marito di Alice Neri tante autorità.
Ad esprimere vicinanza alla famiglia il pm Claudia Natalini, titolare dell’inchiesta sul delitto insieme al collega Giuseppe Amara, la senatrice Pd Vincenza Rando, la sindaca di Ravarino Maurizia Rebecchi, la sindaca di Concordia Marika Menozzi, la vicesindaca di Modena Francesca Maletti ma anche diversi appartenenti all’Arma dei Carabinieri che hanno effettuato le indagini e gli avvocati di parte civile, Cosimo Zaccaria e Marco Pellegrini insieme al medico legale, dottoressa Alessandra Silvestri. Il parroco, che ha officiato l’omelia, don Mattia Maciolek ha sottolineato il ‘contrasto’ tra la bellezza della vita, dove lo sguardo è volto al futuro e alla speranza e ‘l’arrivo’ del dolore, la disperazione e le tante domande che restano nel cuore di chi vive tragedie così grandi. "Anche questo è un mistero ma non sappiamo per quale motivo ognuno di noi ha una storia diversa – ha detto rivolgendosi ai familiari di Alice Neri. Dobbiamo guardare con occhi della fede; aiutaci a non perdere la speranza e a vivere nella speranza portando avanti i progetti di Alice per poi ritrovarci in una vita migliore", ha sottolineato il parroco al termine dell’omelia. All’uscita dalla chiesetta parrocchiale il feretro, ricoperto di fiori è stato salutato con lunghe, dolorose carezze da parte dei familiari e un lungo applauso nel silenzio di un paese ancora sconvolto per l’atroce delitto. Un paese che ricorda ancora quell’Alice sorridente e spensierata. Terminata la cerimonia l’intera comunità si è stretta attorno alla famiglia e il corteo funebre – a cura dell’agenzia di Gianni Gibellini – è quindi proseguitò per il Tempio crematorio. A dare il nullaosta alla liberazione della salma - con la restituzione ai familiari che da mesi chiedevano di dare degna sepoltura alla vittima - era stata nel corso della penultima udienza la presidente della Corte D’Assise Ester Russo. La salma di Alice Neri era stata quindi trasportata a Modena, a Terracielo Funeral Home lo scorso mercoledì dopo che, per lungo tempo, era rimasta nella medicina legale di Milano a disposizione dell’autorità giudiziaria.