I genitori lo denunciarono per estorsione: ora chiede scusa

Nonantola, davanti al giudice il 20enne si è detto pentito

"Mi sento colpevole per ciò che ho fatto ai miei genitori, provo affetto verso di loro e non smetterò mai di ringraziarli. Non volevo fare del male. So che mi hanno denunciato per il mio bene e il carcere mi ha fatto capire tante cose". Sono state queste le parole pronunciate ieri in aula davanti al giudice da un ragazzo di 20 anni, di origine bulgara e adottato da una coppia di Nonantola quando aveva dieci anni. Il giovane è stato arrestato a dicembre di due anni fa dopo essere stato denunciato dalla sua mamma per maltrattamenti ed estorsione. Prima del 20enne sono stati sentiti anche i genitori – che hanno sottolineato di aver sporto denuncia contro il figlio per chiedere aiuto – gli agenti della polizia locale e uno dei medici che ha in cura l’imputato. I genitori del 20enne avevano sporto denuncia dopo alcuni episodi appunto di violenza, in particolare nei confronti della mamma e rivolti per lo più a chiedere denaro. Gli agenti ieri in aula hanno spiegato come la donna avesse sporto denuncia nei confronti del figlio poiché esasperata dalla situazione. "Dio perdona sempre – ha sottolineato ieri il giovane – spero di avere un’altra possibilità".

La difesa – rappresentata dall’avvocato Samantha Amodio – ha fatto presente come il proprio assistito abbia un ritardo intellettivo. La difesa nella prossima udienza chiederà per il 20enne l’assoluzione, non condividendo le conclusioni ribadite in aula dal perito né per quanto riguarda la capacità di intendere e volere, né sullla capacità di affrontare un processo.