«I ladri assediano Villaggio Zeta da anni»

In vista dell’incontro con il ministro dell’Interno, alcuni residenti chiedono al sindaco di farsi portavoce: «Li troviamo sui balconi, aiutateci»

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di Vincenzo Malara

Per i malviventi in cerca di una casa da svaligiare non esistono feste religiose e momenti di tregua. La possibilità di mettere a segno un colpo va colta a tutti i costi. Ci possono essere gioielli d’oro nei cassetti o, ancora meglio, un po’ di contante pronto all’uso. Lo sanno bene i residenti del quartiere Villaggio Zeta, che nell’ultimo mese hanno vissuto una recrudescenza di episodi, praticamente uno al giorno, tra tentativi sventati e blitz purtroppo riusciti. E il grido d’allarme dei cittadini, ieri mattina è arrivato sotto il municipio con un presidio organizzato alla preda ringadora da una delegazione di abitanti della zona. Tra circa un paio di settimane il sindaco Muzzarelli incontrerà la ministra Lamorgese e i residenti del Villaggio Zeta hanno voluto recapitare simbolicamente un messaggioappello al primo cittadino: «Fatti carico del disagio sofferto dai modenesi e porta a casa un risultato concreto». L’esasperazione è papabile e viene trasmessa anche dai messaggi della chat del controllo di vicinato letti dal referente del gruppo, Walter Parenti. «Uno dei membri scrive di avere visto due persone salire al secondo piano per sbirciare dentro la finestra di un balcone illuminato. Fortunatamente ha urlato e i malviventi sono fuggiti. Un altro segnala di essersi accorto intorno alle 19 di due tizi incappucciati che tentavano di forzare le finestre di un’abitazione con all’interno dei bambini. E poi – prosegue Parenti – abbiamo saputo di altri due episodi, uno la sera della vigilia e un altro la notte di capodanno, in cui i ladri sono riusciti ad entrare negli appartamenti e mettere a soqquadro tutto, danneggiando pure i veicoli parcheggiati. Potrei riportare tantissimi altri casi a prova del fatto che viviamo una situazione davvero complessa e pericolosa».

Il referente del comitato del Villaggio Zeta è sicuro: «Qui non si tratta di criminali comuni e improvvisati, ma di bande organizzate che conoscono bene i quartieri e si muovono come militari. Siamo di fronte a delinquenti senza scrupoli, incuranti delle possibili conseguenze penali nel caso venissero arrestati. Sanno di potere agire indisturbati e non si fanno problemi». I partecipanti al presidio vedono una sola strada: «Servono più controlli. Il territorio è troppo grande e non basta il passaggio delle pattuglie una volta ogni tanto. Quello che manca è un presidio vero che spaventi i malviventi e blocchi sul nascere i loro tentativi di furto». Parenti non vuole puntare il dito contro qualcuno in particolare, «ma è evidente – sottolinea – che finché gli organici delle forze di polizia saranno insufficienti, sarà dura tenere testa ai delinquenti. Per questo ci aspettiamo che il sindaco Muzzarelli riesca a ottenere più uomini vedendo il ministro dell’Interno, magari con la promozione in Fascia A della questura. Sono vent’anni che alzo la voce sulla questione sicurezza, ma per adesso di risultati veri ne ho visti pochi». C’è poi il controllo di vicinato, che aiuta ma non è sufficiente: «Al Villaggio Zeta sono attivi due gruppi del progetto – ricorda Parenti –. Alcuni furti sono stati sventati è vero, ma serve un salto di qualità nel progetto. Da tempo chiedo una riunione tra tutti i referenti cittadini, ma senza successo. È urgente discutere insieme al Comune e alla municipale su come rinforzare la sinergia tra le forze in campo per attuare un vero monitoraggio del territorio che si traduca in azioni concrete». Il comitato non intende abbassare la guardia e ha già organizzato per il prossimo 9 gennaio un incontro sul tema sicurezza che si terrà al Teatro Guiglia (ore 17).

E sulla scia del boom di furti al Villaggio Zeta e il presidio dei residenti, ieri la prefettura ha convocato per martedì, il 7, una riunione del comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza pubblica (Cosp).