
I mille volti della violenza nelle foto artistiche del sindaco Solomita
Sindaco di Soliera, segretario provinciale del Partito democratico, ma anche fotografo, retaggio di una passione ereditata dal padre. È in corso fino al 10 dicembre al Gate 26A in via Carteria a Modena la mostra ’Le età della violenza’ che Roberto Solomita ha organizzato assieme alla ricercatrice in storia della filosofia Anna Montebugnoli. L’esposizione si divide in due sezioni: "Scriveva Foucault – ricordano gli autori della mostra – nel primo capitolo di Sorvegliare e punire, che tra la fine del Settecento e l’inizio dell’Ottocento ’il cerimoniale della pena tende ad entrare nell’ombra, per non essere altro che un nuovo atto procedurale o amministrativo’. E tuttavia lontano dalla
piazza e dalla sua pubblicità, lì dove le procedure del penale riformato incontrano il corpo del condannato, il supplizio trova una sua esistenza ritirata, entro nuovi spazi, attraverso nuove tecniche della violenza, intrecciandosi con nuovi modi della visibilità".
Nel progetto " una prima serie di staged photos fa riaffiorare dall’inconscio collettivo i resti sublimati di esecuzioni della pena di morte attraverso immagini in cui le nostre vite quotidiane, il nostro benessere, i nostri riti mostrano il loro lato oscuro e diventano allegorie di diverse modalità con cui vengono giustiziati i condannati". Le scene sono state costruite durante la seconda fase del Covid nel 2021 in ambientazioni particolari.
Una seconda serie di fotografie archeologiche, "risalenti a una cronologia distribuita dagli
esordi della fotografia come mezzo tecnico a oggi, raffigura invece scene riprese nel
contesto di esecuzioni capitali, privilegiando un approccio storico e critico dello spettacolo
punitivo e della sua rappresentazione sulla ricerca sensazionalistica di una essenza del
dolore o della crudeltà".
Così, le due serie fotografiche "generano un dialogo asincrono e si corrispondono nella
distanza che separa le vicende storiche e singolari delle esecuzioni dei condannati dalla
persistenza familiare di oggetti, formule, schemi che le staged photos, nella distanza estetica della loro finzione, mettono a tema".