I moderni ’Romeo e Giulietta’: storia di un conflitto in danza

Domani sera al Comunale di Modena il coreografo. Davide Bombana rievoca. la vicenda di Admira e Bosko

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di Stefano Marchetti

Admira era bosniaca, Bosko era serbo. Erano fidanzati, quando nei primi anni ‘90 l’ex Jugoslavia venne dilaniata dall’odio. Il conflitto avrebbe voluto dividerli. Per i signori della guerra, tra le mitragliatrici e le bombe, loro appartenevano a genti nemiche e avrebbero dovuto combattersi a vicenda: ma Bosko non poteva pensare di sparare ai compatrioti della sua amata, e Admira non poteva pensare di dover lasciare il suo amore. E così il 19 maggio 1993 decisero di fuggire insieme, di partire, di lasciare Sarajevo. Poco lontano dalla città, purtroppo, i colpi di un cecchino li raggiunsero: Bosko morì subito, e Admira, ferita gravemente, si strinse a lui per poi spegnersi accanto al suo amore. Per otto giorni nessuno diede loro sepoltura. Una storia straziante, dura, che rivediamo oggi in molte immagini che ci arrivano dall’Ucraina. E proprio alla vicenda dolorosa di Bosko e Admira, Davide Bombana, coreografo di fama internazionale (già all’Opéra di Parigi e al Bayerische Staatballet), si è ispirato per la sua ammiratissima versione di "Romeo e Giulietta" che vedremo domani alle 20.30 al teatro Comunale Pavarotti Freni. In scena il Corpo di ballo del Teatro Massimo di Palermo, con Francesca Bellone nel ruolo di Giulietta, Andrea Mocciardini in quello di Romeo, Emilio Barone come Mercuzio e Diego Mulone come Tebaldo.

La musica è quella di Sergej Prokofiev che prese spunto dalla tragedia di William Shakespeare per costruire un racconto scandito da 52 numeri. Nel 2015 Davide Bombana lo ha ripensato, dando una nuova struttura ai quattro atti della partitura. Sempre con il pensiero alla storia di Admira e Bosko: "Ho visto le due famiglie dei Montecchi e dei Capuleti come due mondi e due culture in contrapposizione, quella occidentale e quella orientale, dilaniati da un odio atavico insanabile", ha detto. "Nella coreografia l’opposizione diventa anche il contrasto fra modi diversi di vedere la vita – spiega Angela Fodale nelle note di programma –. Da un lato una società di tipo occidentale, i Montecchi, caratterizzata da completo giacca e cravatta e da un rigido inquadramento, dall’altro i Capuleti, più vicini alla terra anche nei materiali fluidi e nei colori dell’abbigliamento".

La coreografia ha ottenuto il premio Danza&Danza 2015 proprio per il suo approccio "fresco, poetico e intenso", capace di comunicare tragedie di tutti i tempi, quelle legate agli scontri etnici e fra culture diverse, "dove l’arroganza, la paura e l’incomunicabilità congiurano a far deflagrare il dramma". I tempi difficili che stiamo vivendo, stretti fra dolori e timori, ce lo ricordano ogni giorno.