I ragazzi delle medie a scuola di legalità

I ragazzi delle medie  a scuola di legalità

I ragazzi delle medie a scuola di legalità

Ribellarsi all’indifferenza, all’omertà, al silenzio. Denunciare ogni forma di ingiustizia per migliorare il luogo in cui si vive. Questo era l’obiettivo del magistrato Borsellino, barbaramente ucciso dalla mafia. L’affermazione della legalità è anche lo scopo che si prefigge il progetto ‘GET Legalità’ di Sassuolo, nato a giugno dell’anno scorso, nel corso di un incontro di verifica con il GLT- Gruppo di lavoro tematico GET del patto per la scuola, composto sia dai docenti referenti delle scuole medie di Sassuolo, che dai referenti dell’associazione Regina della Pace, che dal comandante della polizia municipale di Sassuolo. "Abbiamo sentito forte, già l’anno scorso, le grida di questi ragazzi, che provengono dalle scuole di tutto il comprensorio, proprio su questo tema – spiega Anna Maria Barbieri dell’associazione Nuovi Orizzonti – Tra di loro osservavamo dinamiche non ’legali’, ed è per questo che l’anno scorso abbiamo proposto di presentare ai ragazzi materiale e nozioni per poter affrontare in modo completo un argomento tanto importante come quello della legalità". Per rispondere a tali bisogni educativi straordinari dei preadolescenti è stato necessario elaborare un progetto integrativo rispetto alle ordinarie attività del GET. Per questa progettazione sono stati coinvolti anche la polizia locale, il coordinamento pedagogico Politiche per la famiglia infanzia adolescenza e l’Educativa di strada dei servizi sociali dell’Unione. "I ragazzi sono stati molto partecipativi – ha sottolineato Benedetto Tamassi, ispettore della polizia locale – ma quello che ci ha sorpresi è stato il loro grado di conoscenze e maturità". Due incontri al mese da un’ora e mezza, dove sono stati approfonditi diversi argomenti: dalla Costituzione a Borsellino, ma anche l’importanza di una partecipazione. "Tra aprile e maggio – ha aggiunto Barbieri – ci sarà anche un’uscita, assieme ad Educativa di strada, dove andremo a svolgere qualche attività nei luoghi che gli alunni hanno indicato come maggiormente frequentati". Per l’assessore alla pubblica istruzione Alessandra Borghi, far emergere questi luoghi di ritrovo, dove a volte si possono verificare situazioni pericolose "è un grande successo, soprattutto per cercare di prevenire certi fenomeni". L’idea ora è di allargare il progetto pilota a tutte le scuole del comprensorio: "In futuro si potrebbe entrare nelle scuole con tutte le parti coinvolte per favorire il discorso della cittadinanza attiva" ha proposto Nuovi Orizzonti.

Ylenia Rocco