I sogni del giovane Bozhanaj "Mi ispiro a Kakà"

Modena, si sta guadagnando il posto da titolare a suon di ottime prestazioni: "La Nazionale albanese? Mi alleno e poi chissà..."

Con il Cittadella è arrivata l’occasione dal 1’, negli occhi i tifosi modenesi hanno ancora le perle con Catanzaro e Reggiana che lo hanno spedito di diritto nei cuori della gente. Kleis Bozhanaj, il Modena l’ha corteggiato a lungo un anno fa, di questi tempi. Pur lasciandolo crescere a Carrara dove ha ammesso di aver trovato l’ambiente giusto per mettersi in mostra. Ad Empoli ha flirtato con il bel calcio giovanile, in Portogallo al Casa Pia ha calcisticamente fallito ma con maturità, nonostante i 20 di allora. Oggi è il ragazzo d’oro scoperto dai canarini. Le sue parole, a Trc a Let it B.

Lei si aspettava arrivasse ora la sua chance?

"Onestamente, dopo la Reggiana, non mi aspettavo di giocare titolare perché sto facendo un percorso e mi sto riprendendo dai miei infortuni. L’ultima partita intera l’ho fatta 5 mesi e mezzo fa, è stata una sensazione nuova, ma bella".

Le differenze tra la titolarità ed entrare a gara in corso, per lei?

"Giocare dal 1’ è bellissimo, quando entri dal 60’ o al 70’ hai l’obiettivo di essere incisivo e di far vincere, dall’inizio hai compiti tattici e devi cercare di essere anche ordinato. Non è la stessa cosa come ovvio che sia".

Ci racconta i suoi problemi fisici di questa estate?

"Nell’amichevole con il Formigine a Fanano prendo una botta al costato che mi ha tenuto fermo quasi due mesi, sembrava poca roba ma non mi consentiva di correre e respirare bene. Poi, rientrato, ho avuto un risentimento al retto femorale".

Un anno fa, quasi esatto, lei si accordava con il Modena. Come andò?

"La chiamata di Vaira è arrivata nei primi giorni di gennaio, mi ha spiegato che mi seguivano da tempo e il progetto. Sono venuto a Modena a visitare lo stadio, mi sono convinto per la gente, le ambizioni e la società".

Empoli, il Casa Pia a Lisbona, la Carrarese in C. Quale l’esperienza più formativa?

"Carrara. Sono passato dalle giovanili ai grandi, in Portogallo non ero riuscito a giocare e quindi a crescere, cosa che un ragazzo dovrebbe fare dopo le giovanili. A Carrara sono cresciuto".

A Empoli si parlava molto bene di lei. Chi l’ha lanciata?

"Zauli, ho avuto lui come primo allenatore e mi ha dato una grossa mano, persona speciale e grande allenatore secondo me. Poi c’è stato Buscè negli ultimi due anni, altro allenatore importante per me".

La prerogativa del tiro da fuori l’ha sempre avuta?

"L’ho sempre avuta ma è solo allenandola che la si migliora".

Il compagno che l’ha presa un po’ sotto la sua ala?

"Palumbo, forse lui mi ha preso un pochino sotto la sua ala. Il gruppo è sano, ho un bel rapporto con tutti".

Il suo idolo calcistico?

"L’ho sempre detto, quando ho iniziato a guardare il calcio ammiravo Kakà. Dal 2006 più o meno, lui mi ispirava davvero tanto"

Lei, albanese, che legame ha con la sua terra? E spera in una chiamata della Nazionale all’Europeo?

"Le amicizie le ho tutte lì, parenti e genitori anche, io qui a Modena vivo da solo. E per quanto riguarda la Nazionale, dovrei continuare a giocare e a dimostrare, oltre a fare dei gol... magari arriva".

Alessandro Troncone