ALBERTO GRECO
Cronaca

I Verdi controcorrente: "Aimag sia indipendente"

Il Movimento in tutte le Terre d’Argine si sfila così dal centrosinistra "L’utility ha una rete idrica molto più efficiente rispetto ad Hera" .

La sede di Aimag ubicata a Mirandola

La sede di Aimag ubicata a Mirandola

Si fa più accidentato il cammino che deve portare al controllo della società bolognese Hera sulla multiutility di Bassa e Carpi, Aimag. Dubbi, ora, assalgono anche una forza di giunta a Carpi, Alleanza Verdi Sinistra (Avs), che si esprime attraverso un documento condiviso da tutte le sue espressioni di Terre d’Argine. "La fretta - è l’attacco mosso da Avs - appare più come una strategia politica che una necessità reale".

Le critiche all’accordo che prevede la riduzione delle quote azionarie possedute dai 21 Comuni soci di Aimag dal 65% al 51%, la crescita di quelle del socio Hera dal 25% al 41% e che comporta, secondo l’Antitrust, la cessione a Hera del controllo esclusivo, muovono dalla contestazione di affermazioni recenti fatte a Carpi da direttore e presidente Aimag sul servizio idrico.

In particolare, poiché l’accordo prevede in aggiunta la costituzione di una NewCo Hera-Aimag in vista della gara di affidamento del servizio di ambito provinciale – ad oggi prevista per il 2027 –, trasferendo in essa le reti attualmente gestite dalle due società, cui parteciperebbe però Aimag, Avs contesta convenienza dell’accordo in quantro "i dati pubblicati da Atersir – sostiene Avs - mostrano che la qualità della rete idrica gestita da Aimag è significativamente migliore rispetto a quella gestita da Hera nel resto della provincia. Le perdite idriche nella rete di Aimag si limitano al 28% grazie a investimenti costanti e mirati, al contrario nelle reti gestite da Hera le perdite salgono al 35%. Questo dato ci racconta una realtà concreta: la presenza sul territorio e la volontà di investimento fanno la differenza. È lecito dunque domandarsi quanto un soggetto orientato al profitto possa essere realmente interessato a migliorare l’efficienza e la sostenibilità delle reti locali".

I timori riguardano soprattutto la perdita del controllo pubblico di un bene comune come l’acqua. Contestato anche il fatto che non siano ancora stati pubblicati i dati del bilancio Aimag 2024 e si insista sul fatto che l’azienda nella narrazione di presidente e direttore Aimag "versa in condizioni finanziarie critiche, tali da non riuscire nemmeno più ad accedere al credito". "Questa rappresentazione allarmistica non può essere verificata da consiglieri e cittadini. In assenza di dati completi e aggiornati, - concludono da Avs - risulta del tutto improprio accelerare un processo decisionale che rischia di compromettere il futuro di Aimag e la qualità dei servizi per i nostri territori".

Un sondaggio empirico che circola su diversi gruppi social della Bassa, poi, conferma che tra coloro che hanno risposto "no" o richiesto un referendum sulla approvazione dell’accordo Aimag-Hera il 95% è contrario a cedere il controllo di Aimag.

Alberto Greco