"Il caffè costa di più? Bollette triplicate Il ritocco è necessario per non chiudere"

I baristi della città. "Dietro una semplice tazzina ci sono detersivo, zucchero, energia della lavastoviglie, personale: è tutto aumentato"

"Il caffè costa di più? Bollette triplicate  Il ritocco è necessario per non chiudere"

"Il caffè costa di più? Bollette triplicate Il ritocco è necessario per non chiudere"

di Sofia Berselli

"Sono 56 anni che faccio il barista: se vendo una coca cola a 3 euro nessuno mi dice niente, se invece faccio pagare un caffè con il servizio al tavolo 1 euro e 50 centesimi, scoppia una rivoluzione", sospira Giuliano Pederzini, titolare del Caffè Farini, mentre abbassa la leva della macchinetta del caffè, stanco di sentire continue lamentele sugli aumenti dei prezzi.

Ma andiamo con ordine: giorni fa, Federconsumatori Modena si lamentava "dei forti aumenti registrati sui prodotti dolci e salati presenti nei bar". In modo particolare, "si può stimare che il complesso degli aumenti abbia fatto crescere i prezzi tra il 15 e il 20% – continuava l’associazione – una percentuale che va ben oltre il livello di inflazione generale registrato da Istat". Federconsumatori chiedeva ai bar di "fermarsi e riflettere sugli effetti che avranno questi ulteriori aumenti sulla clientela: la riduzione del numero di clienti, dei prodotti acquistati e il ricorso ad altre modalità di ristorazione".

Lapam e Confesercenti sono intervenuti a sostegno dei baristi e delle loro attività, spiegando che "il rincaro del costo di un caffè è una misura necessaria per adeguare i costi e continuare a garantire la qualità del prodotto". Inoltre, "negli ultimi anni i bar hanno dovuto affrontare grandi difficoltà: prima su tutte il Covid e ora i rincari dovuti all’inflazione, ai costi delle materie prime e ai costi di struttura non stanno rendendo la situazione più facile".

Ma i baristi cosa ne pensano? "I costi della materia prima sono aumentati, l’energia elettrica è triplicata, quindi se vogliamo continuare con la nostra attività dobbiamo per forza guadagnare qualcosa in più – sottolinea Pederzini – la bolletta costa 2300 euro, un anno fa ammontava a 700 euro. È aumentato tutto: dai supermercati al panettiere, dai ristoranti ai bar". Anche Gianna Bosco, titolare del bar Da Gianna in via Mondatora, commenta questa delicata situazione: "Dietro ad un caffè c’è il costo della lavastoviglie, dei detersivi, della manutenzione delle macchine, del personale". Gianna ribadisce che "un caffè, che può sembrare una cosa tanto scontata, implica una tazzina, un piattino, un cucchiaino, lo zucchero, il personale e non sempre le persone prendono un caffè velocemente e vanno via, spesso occupano il tavolo per una o due ore".

Inoltre "ho avuto tre aumenti del 10% nel corso di un anno e mezzo – prosegue la titolare – l’ultimo aumento l’hanno fatto nel mese di dicembre quindi, dovrei aumentare ulteriormente il prezzo del caffè, ma cerco di resistere e tenerlo fisso a 1 euro e 20 centesimi". Il nome d’arte di Agostino Lattuneddu è Jerry, proprietario di Al Tramezzino in via Castellaro, che racconta la sua esperienza: "Ci sono stati tantissimi aumenti sulla luce, sul gas e sulle materie prime. Anche l’elettricità, che consumiamo parecchio, è incrementata del 25% rispetto al 2019. Sono tutte una serie di cose – sottolinea Jerry – che incidono tanto e se non aumentiamo un minimo i prezzi, il guadagno che ci rimane è nullo". Ad esempio, "la mozzarella ha avuto un rincaro di 3 euro e 50 centesimi al kilo. Al momento stiamo cercando di non alzare troppo i prezzi, altrimenti il consumatore si lamenta e non viene più al bar ma non stiamo vivendo un periodo facile. L’aumento del prezzo del caffè è il simbolo dell’inflazione di questo momento".

Massimo Nocetti, gestore del bar Tiffany di via Canalino, racconta: "La bolletta è triplicata. Abbiamo cercato di resistere il più possibile, però abbiamo dovuto aumentare il prezzo del caffè ad 1 euro e 20 centesimi. Ci sono tante spese fisse da sostenere tra cui affitto, luce, acqua, gas, il commercialista e tante altre. Abbiamo aumentato il prezzo di quei prodotti per cui serve il gas, come la pizza, mentre stiamo tenendo fisso il prezzo delle bibite". I clienti, però, avvertono molto questi incrementi fra cui Martina Fedele, cliente di molti bar e ristoranti in cui "ho visto un evidentissimo aumento dei prezzi, facilmente riscontrabile ogni volta che si mangia qualcosa fuori casa. Se, un tempo, per una cena si riusciva a spendere una ventina di euro, adesso se ne spendono almeno una trentina". Banalmente "anche una pizza margherita costa dagli 8 euro in su. Capisco bene la situazione difficile che stanno affrontando i baristi e i ristoratori, che devono aumentare i prezzi per rientrare nei costi – prosegue Martina – però diventa poi difficile anche per noi consumatori aiutarli a portare avanti la loro attività, dal momento che ormai uscire a mangiare è diventato abbastanza impegnativo".