Il campo del parco Amico intitolato al mito Mariani

Partito dal Ricreatorio San Francesco, arrivò in serie A poi fu ds dei neroverdi . Ruggeri: "Omaggio doveroso al calciatore: ha reso famosa la nostra città".

Il campo del parco Amico  intitolato al mito Mariani

Il campo del parco Amico intitolato al mito Mariani

L’idea c’era già una decina di anni fa, pochi mesi dopo la scomparsa di Giorgio Mariani, che aveva scosso l’intera comunità. Atto dovuto, si disse allora, intitolare una struttura sportiva al calciatore sassolese che, partito dal ‘Ricreatorio San Francesco’, arrivò alla serie A; con la Fiorentina vinse uno scudetto ma diede dimostrazione del suo talento anche con la maglia del Napoli, Cesena, Verona e soprattutto dell’Inter, giocando nella massima serie 158 gare e segnando 29 reti. L’Amministrazione ha completato l’iter l’anno scorso, nel decennale della scomparsa, deliberando l’intitolazione a Mariani del campetto di calcio a cinque – di proprietà de Comune, oggi gestito da ASD Futsal Sassuolo – collocato presso il parco ‘Amico’. Domani alle 11 la cerimonia. "Siamo contente, io e le mie sorelle, della scelta dell’Amministrazione, cui abbiamo aderito con entusiasmo" spiega Simonetta, una delle figlie di Mariani, che al padre ha dedicato un libro (‘Era mio padre’) e aggiunge che questo omaggio "sarebbe piaciuto anche a lui". Vero: Mariani era profondamente legato a Sassuolo e innamorato del calcio e restò uomo di campo anche quando, appese le scarpette al chiodo, intraprese la carriera dirigenziale ritrovando la ‘sua’ Sassuolo nelle vesti di direttore sportivo dei neroverdi prima dell’era Mapei. E fu soprattutto un mito per un paio di generazioni che negli occhi avevano le foto in bianco e nero di una sua rovesciata con la maglia dell’Inter. "Su questo campo sintetico si allenano i giovani calciatori e, allo stesso tempo, si ritrovano gli amici per passione: Mariani – dice l’assessore allo sport Sharon Ruggeri – ha reso famoso in tutt’Italia il nome di Sassuolo in un periodo in cui, ceramica a parte, nessuno conosceva la nostra città. Intitolazione della struttura doverosa".

Stefano Fogliani