Proseguono, come noto, i lavori di restauro destinati a restituire il Carani a Sassuolo. E, ammettiamolo, non c’è sassolese che non abbia dato, in questi mesi, una ‘sbirciata’ al cantiere, a dare misura di un’attesa che si protrae da anni. Proprio l’idea che il cantiere debba restare lì ancora per diversi mesi ha suggerito, forse, l’idea che giovedi prenderà concretezza. Alle 11.45, infatti, verrà inaugurata, alla presenza dell’Amministrazione e di una delegazione della Fondazione Teatro Carani, la pannellatura realizzata su progetto grafico di Exprimo che ‘coprirà’ l’intera area di cantiere con un allestimento che ricorda i momenti più importanti della storia del Carani. Storia quasi secolare – il teatro fu inaugurato il giorno di Natale del 1930 – raccontata attraverso le immagini e i testi che comporranno l’allestimento, che idealmente ripercorre le tappe significative di quanto è stato ‘in attesa – si legge sulla nota che dà conto dell’iniziativa – di poter scrivere nuove storie nel 2023’. L’anno che verrà, infatti, sarà quello della rinascita dello storico teatro cittadino con riapertura in programma per il dicembre dell’anno prossimo. Lo storico teatro è infatti chiuso da quando, nell’ottobre del 2014, il distacco di parte del controsoffitto di una galleria ne determinò l’inagibilità: seguirono, a quell’episodio, infinite querelle relative al restauro della struttura – allora di proprietà privata – sanate solo di recente. Nel 2020, infatti, è nata la Fondazione Teatro Carani, formata da un gruppo di imprenditori e cittadini con la missione di acquisire la proprietà del Teatro per donarlo alla città dopo averlo ristrutturato con un investimento milionario. L’impegno della Fondazione ha fatto in modo che in poco più di un biennio per il Carani si facesse decisamente molto di più di quanto non si sia fatto nei cinque anni precedenti: acquisita la struttura dalla precedente proprietà, la Fondazione ha ottenuto, a novembre 2021, prima l’ok al progetto di restauro del teatro da parte della Soprintendenza di Bologna e subito dopo l’assenso all’inizio dei lavori da parte del Comune. Esattamente un anno fa, invece, il ministero della Cultura ha autorizzato la donazione del Teatro Carani al Comune di Sassuolo da parte della Fondazione e, prima di fine 2021, gli ultimi due passaggi formali – la firma dell’atto di donazione da parte della Fondazione e la ratifica dello stesso da parte del consiglio comunale – hanno fatto in modo che, a primavera, il restyling prendesse effettivamente il via. Era infatti la fine di marzo quando i lavori sono stati accantierati, facendo cominciare un count down che si chiuderà tra un anno. Stefano Fogliani