Il Carani riapre per la ristrutturazione

Transennata la parte di viale XX Settembre, ricavato lo spazio per la gru. L’obiettivo è inaugurare il nuovo teatro nel Natale del 2023

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di Gianpaolo Annese

Il Teatro Carani ‘riapre’ per lavori. Ieri mattina le recinzioni hanno delimitato l’area degli interventi in viale XX Settembre: l’edicola sarà spostata e sarà ridotta una parte della careggiata con i relativi posti auto per fare spazio a una gru. L’ultima riunione operativa prima dell’avvio del cantiere c’è stata qualche giorno fa: hanno partecipato la direzione dei lavori, Luca Mussini in rappresentanza della Fondazione, il sindaco e il vicesindaco Gian Francesco Menani e Alessandro Lucenti, tecnici di Sgp. E’ stata anche l’occasione per rivedere il teatro all’interno prima dell’intervento che restituirà nuova vita alla struttura. I lavori saranno poderosi, il teatro va praticamente rifatto tra ristrutturazione, interventi antisismici, rimessa a norma. La Fondazione ha stanziato circa 9 milioni di euro (il Comune non spenderà un euro. Ma come sarà il nuovo Carani? Il progetto, curato dalla società Enerplan di Carpi (in partnership con lo studio Archea di Sassuolo e studio GGroup di Formigine), ha puntato sulla conservazione della struttura e dello stile dell’art déco tipici dell’edificio, introducendo nel contempo parecchie innovazioni. I colori degli ambienti saranno definiti assieme alla Soprintendenza "per restituire il sapore autentico dell’epoca". In sala il numero di posti è stato ottimizzato a 628 (un po’ meno rispetto all’originale per garantire le vie d’uscita anti-incendio), suddivisi tra platea (360) e palchi laterali (6), prima galleria (216) e seconda galleria (46). "Le poltrone sono praticamente le stesse del teatro Alla Scala. La caratteristica delle sedute è che sono dotate di un sistema manuale a scomparsa", possono cioè essere facilmente nascoste sotto il pavimento, "così da consentire un uso polifunzionale del teatro", per esempio meeting aziendali, feste, matrimoni, celebrazioni". Il pubblico troverà la biglietteria, le porte, i pavimenti, le pareti decorative e i grandi specchi, tutto restaurato, così come i lampadari di Murano inseriti negli anni ’70. L’obiettivo è inaugurarlo nel Natale 2023.