VALENTINA REGGIANI
Cronaca

Il caso Daniela Ruggi, l’avvocato dello sceriffo: "Lanza è molto provato, non sopporta il carcere"

L’appello di Fausto Gianelli dopo la revoca parziale della misura cautelare "Teniamo presente che il mio assistito non ha una casa dove andare"

Daniela Ruggi; a destra, Domenico Lanza

Daniela Ruggi; a destra, Domenico Lanza

Modena, 9 febbraio 2025 – "C’è una revoca parziale della misura cautelare: questo vuole dire che al momento resta in carcere. Il problema è che le condizioni del mio assistito sono sempre meno sopportabili, in un carcere dove in 35 giorni ci sono stati: tre suicidi, un decesso per overdose e altre situazioni a rischio. La camera penale ha indetto altri due giorni di sciopero degli avvocati, 19 e 20 febbraio proprio per protestare sulle insostenibili condizioni carcerarie".

Situazione legale

A parlare è Fausto Gianelli, avvocato di Domenico Lanza unico (al momento) indagato per il sequestro della giovane di Vitriola di Montefiorino, Daniela Ruggi. Infatti, a seguito dell’esito della perizia del Ris di Parma sulle armi di Lanza – motivo per il quale il 67enne è in carcere – il Gip ha revocato la misura cautelare in merito al capo di imputazione relativo alle armi da guerra, che non sono state ritenute tali.

Restano invece le contestazioni rispettivamente ad una pistola funzionante e ai lanciarazzi, che in passato erano di libera vendita, fino al 1975 ma che l’indagato non ha mai dichiarato. "Quanto detenuto dal mio assistito, quindi, non era certo un arsenale – afferma il legale – ma teniamo presente che al momento Lanza non ha una casa dove andare e siamo in attesa della conclusione della perizia effettuata dai Ris all’interno della sua abitazione di Polinago.

Infatti – spiega l’avvocato – fino a che il Ris non conclude la perizia sull’abitazione del mio assistito - così da poter richiederne il dissequestro - Lanza non può farvi ritorno".

Caso della scomparsa di Daniela Ruggi

Lanza finì in carcere dopo che, a seguito di una perquisizione, nella sua abitazione i carabinieri trovarono parecchie armi. Perquisizione ‘nata’ dall’esibizione da parte del 67enne, in diretta tv di alcuni indumenti della giovane scomparsa. Il 67enne era stato tra le ultime persone a vedere Daniela lo scorso settembre. Dal 20 dello stesso mese – secondo gli accertamenti svolti dall’arma, coordinati dalla procura – Daniela Ruggi è scomparsa nel nulla nonostante le celle agganciate dal suo telefonino la ‘posizionino’ nei paraggi della località appenninica.

Ad oggi, nonostante i numerosi avvistamenti, la sparizione della 31enne resta un mistero. L’amico ed ex compagno, Sossio Varra, uscito il 4 febbraio dal carcere, ha sottolineato di aver visto la ragazza a cavallo tra agosto e settembre e di averla sentita telefonicamente i primi giorni di quello stesso mese. Con l’uomo – che non sempre ha fornito in merito un racconto ‘lineare’ relativamente alle presunte date – Daniela Ruggi avrebbe confessato di volersene andare.

"Le avevo chiesto di venire a vivere con me – ha raccontato l’uomo – ma dopo una prima risposta affermativa, si è tirata indietro. Ha detto di sentirsi triste e di volere una casa soltanto per sé".

Resta dunque un grande punto interrogativo tra gli altri oggi: l’avvistamento di Daniela, lo scorso 23 settembre, a Porta Aperta.