REDAZIONE MODENA

Il caso ex caserma Fanti. Guerzoni: "Affermazioni politicamente inaccettabili"

L’assessore in consiglio ha risposto all’interrogazione della consigliera Modena. Un’ordinanza del Gip disporrebbe la prosecuzione di indagini sulla ristrutturazione

L'assessore Giulio Guerzoni

L'assessore Giulio Guerzoni

Modena, 12 giugno 2025 – "Sostenere che la disposizione di ulteriori indagini preliminari a fronte di una richiesta di archiviazione da parte del Pubblico Ministero equivalga a una sentenza di colpevolezza (non si capisce di chi) è politicamente inaccettabile e si commenta da sola dal punto di vista del fondamento giuridico". Lo ha affermato l’assessore all’Edilizia Giulio Guerzoni rispondendo qualche giorno fa all’interrogazione sull’ex Caserma Fanti della consigliera Maria Grazia Modena di Modena per Modena. La consigliera, "vista la recente ordinanza del Gip che non accoglie la richiesta di archiviazione del Pubblico Ministero e dispone la prosecuzione delle indagini sui lavori in corso nell’edificio vincolato dell’ex Caserma Fanti" e "le puntuali osservazioni di Italia Nostra di Modena e del Comitato dei residenti di via Saragozza", ha chiesto "come mai l’Ufficio tecnico comunale abbia agito in contrasto col proprio compito istituzionale di vigilanza sulla osservanza della disciplina edilizia abilitando i lavori di ristrutturazione della ex Caserma Fanti nella attuazione presente" e cosa l’Amministrazione intenda fare "a fronte delle prosecuzioni di indagini disposte dal giudice sulla ristrutturazione dell’edificio".

L’assessore Guerzoni, precisando che, solo leggendo i giornali locali l’Amministrazione ha appreso delle richieste del Pubblico Ministero e delle decisioni del Gip e ne ha preso atto, ha chiarito che da parte del Comune c’è sempre stata piena disponibilità e totale collaborazione nei confronti della magistratura e delle forze dell’ordine. "Si tratta di una costante nella storia istituzionale del nostro Ente locale – ha sottolineato – alimentata anche da una cultura di massima fiducia nell’operato della Magistratura stessa e del suo ruolo costituzionale. Sono pertanto irricevibili le gravi affermazioni contenute nella interrogazione di cui, l’autore, si assume totalmente la responsabilità politica. Le opinioni o i convincimenti personali della consigliera interrogante o di altri soggetti citati nel testo, fortunatamente, in uno stato di diritto come il nostro, non costituiscono né verità fattuale né valgono come sentenze giudiziarie".

Guerzoni ha quindi precisato che, "accusare in sede pubblica diversi soggetti, pubblici e privati, di aver ‘commesso reati’ o di aver ‘agito in contrasto’ alle norme e ai propri compiti istituzionali, in totale assenza non dico di un verdetto o di un giudizio, ma addirittura di un eventuale inizio di processo, è grave e, ripeto, irricevibile".

In replica, Modena si è detta non soddisfatta della risposta e ha precisato che "non si tratta solo di stabilire l’opportunità e la legalità dell’intervento edilizio, ma di verificare la credibilità e la coerenza dei partiti di maggioranza e della Giunta". Per la consigliera, "come detto da Italia Nostra, ci troviamo di fronte a un episodio di abuso edilizio sfrontato, con la partecipazione della Sovrintendenza. L’amministrazione doveva provvedere a un’immediata interruzione dei lavori e non lo ha fatto. Lo faccia almeno ora, tardivamente, o proceda ad azione di autotutela".

L’ex caserma Fanti su via Saragozza a Modena confina con la chiesa di S.Pietro e con il Parco delle Rimembranze; l’isolato ha ospitato fin dal X secolo l’insediamento religioso di San Pietro, affidato ai monaci Benedettini della Badia di Nonantola. Dal Cinquecento il complesso è stato sede di un monastero, soppresso nel 1796 per essere trasformato in Caserma di Cavalleria, poi in una scuola e servizi militari fino al 1996. In stato di abbandono per quasi un decennio, l’edificio è stato trasferito con apposito accordo di programma dal ministero della Difesa al Comune di Modena, poi dal 2006 alla Provincia. L’edificio si sviluppa su due piani, oltre al piano terra, per un superficie complessiva superiore ai 7.300 metri quadrati e un’area cortiliva di 1.670 metri quadrati.