Il dibattito in Consiglio. La giunta chiede tempo. Ma per le opposizioni : "il piano è sbagliato"

Confronto con l’assessore Filippi che sottolinea la necessità di "correggere il sistema lungo il cammino insieme ai cittadini". La Lega attacca: "Siamo davanti a una gestione falimentare".

Il dibattito in Consiglio. La giunta chiede tempo. Ma per le opposizioni : "il piano è sbagliato"

Il dibattito in Consiglio. La giunta chiede tempo. Ma per le opposizioni : "il piano è sbagliato"

"I percorsi per sensibilizzare i cittadini su come effettuare correttamente la raccolta differenziata dei rifiuti sono attività necessarie e, in quanto tali, previste fin dall’avvio della trasformazione del servizio lo scorso settembre. Sono, quindi, già comprese nella pianificazione economico-finanziaria del nuovo sistema di raccolta approvata da Atersir e non richiedono alcuna integrazione di costi". Tra queste azioni, che sono molteplici e continueranno integrandosi con le nuove introdotte con la Fase 2, "rientrano anche gli interventi nelle strade e nelle zone dove sono più frequenti gli abbandoni e le esposizioni errate dei sacchi di carta e plastica eseguiti dai tutor di Hera, con tecnici comunali, Guardie ecologiche volontarie e, quando necessario, anche mediatori culturali per poter informare con chiarezza sui comportamenti corretti i cittadini di origine straniera, e agenti di Polizia locale con il compito di intensificare l’attività di accertamento e controllo già in atto per individuare i responsabili degli abbandoni e coloro che, con comportamenti illeciti, creano situazioni di degrado e danno ambientale".

Lo ha precisato l’assessora all’Ambiente Alessandra Filippi che, nella seduta del Consiglio comunale di ieri ha risposto all’interrogazione della consigliera Elisa Rossini di Fratelli d’Italia sulla "task force di Hera e Comune per combattere gli abbandoni", sui costi per attivarla e sulle funzioni che svolge. La consigliera ha chiesto anche quale sia il compito degli agenti di Polizia locale e dei mediatori culturali coinvolti e se sia stata attivata la procedura prevista per inadempimento da parte del gestore.

I percorsi di sensibilizzazione dei cittadini, così come gli infopoint, ha spiegato l’assessora Filippi, "sono parte delle azioni di adattamento e miglioramento di un sistema di raccolta differenziata dei rifiuti che è ancora in rodaggio e sono ancora più necessarie visti i tempi strettissimi di applicazione delle nuove modalità che, in soli dieci mesi, hanno interessato tutta la città. I modenesi si stanno comportando molto bene ma il cambiamento è radicale e quindi era prevista anche la necessità di aggiustamenti lungo il cammino. Li stiamo facendo, monitorando le diverse situazioni, analizzando le criticità e, soprattutto, ascoltando i cittadini e trovando soluzioni nel confronto costante con il gestore al quale chiediamo che il servizio sia gestito al meglio".

"Nonostante si dica che la Tari è rimasta inalterata, in realtà i costi dei rifiuti dei cittadini sono aumentati e questo non va bene – ha esordito Giovanni Bertoldi (Lega Modena) – Il sistema dei rifiuti oggi è fallimentare: i cittadini pagano di più, la città è più sporca, quando ci sarà la tariffa puntuale ci saranno ancora più rifiuti e la città sarà ancora più sporca. E qual è il ruolo della Polizia locale? In più scopriamo negli ultimi mesi è aumentata la quota di rifiuti bruciati nell’inceneritore, e quindi l’inquinamento".

Secondo Giovanni Silingardi (Movimento 5 stelle) la scelta di effettuare un sistema di raccolta porta a porta "non integrale è stata sbagliata. Si rischia di mettere in gioco la visione dell’economia circolare che ha l’obiettivo applicare la tariffa puntuale e di spegnere l’inceneritore. Se non è quello lo scopo, stiamo lavorando per nulla".

In replica, la consigliera Elisa Rossini (Fratelli d’Italia) ha affermato che il nuovo sistema di raccolta rifiuti "è stato pensato male sin dall’inizio. Il Comune non è stato in grado di interfacciarsi con Hera e non è stato capace di applicare le correzioni richieste, oltre ad aver costruito un muro con le opposizioni che cercavano di evidenziare le criticità da risolvere. Non c’è, insomma, soddisfazione sull’indirizzo che l’Amministrazione assume su un problema così importante per la città".