"Il distretto ceramico fulcro del surriscaldamento"

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Andrea Bertolini, meteorologo e direttore di ReggioEmiliaMeteo, la temperatura della provincia è aumentata di oltre due gradi in pochi anni.

"È uno studio che offre una buona definizione del territorio. Dalle mappe si vede che tra Modena e Reggio l’aumento di temperatura è molto superiore rispetto al resto della regione".

Perchè questo primato negativo?

"Si nota che dove c’è stata una maggiore urbanizzazione, l’aumento di temperatura è stato piu intenso".

Di quale zona tra Reggio e Modena stiamo parlando?

"Del distretto Sassuolo-Modena-Reggio, qui le temperature hanno avuto l’aumento maggiore. Più ci si allontana da queste zone, più l’aumento è minore".

In quest’area siamo oltre il dato medio delle due province?

"Esatto, questa zona fa alzare anche le medie provinciali".

Questa classifica permette di individuare delle cause locali?

"Diciamo che partiamo dal riscaldamento globale, che influisce ovunque in modo pesante. Ma in questo studio vediamo come si aggiunge l’elemento locale".

Da cosa dipende l’aumento?

"È legato alla cementificaizone e all’urbanizzazione degli ultimi 50 anni".

L’effetto ’isola di calore’?

"Esatto, quello che abbiamo all’interno dei centri abitati".

La Romagna può contare sul mare...

"Il mare mitiga, verso la Romagna abbiamo meno riscaldamento. Ma anche sull’Appennino il riscaldamento è minore rispetto al distretto ceramico. Anche se ci sono realtà, come Castelnovo Monti, dove le temperature sono aumentate un po’ di più rispetto ad altre zone montane, conseguenza anche qui di una maggiore urbanizzazione. Sono elementi che si intuiscono guardando le mappe".

Cosa si può fare sul territorio per contrastare l’aumento di temperatura?

"Ci sono interventi che possono ridurre la CO2, spesso a lunghissimo termini. Poi si può intervenire sui piani regolatori. Cose semplici, come dipingere di bianco l’asfalto o pitturare di bianco i tetti in catrame delle case, può fare la differenza. Creare zone di verde può ridurre le temperature in modo netto".

Che cosa sta cambiando nelle nostre province?

"A parità di pioggia il terreno ne perde di più e tende a inaridirsi. Il riscaldamento favorisce la evapotraspirazione. Diminuisce la quantità di pioggia. Uniamo tutto questo e in prospettiva c’è il rischio di una carenza di acqua in agricoltura".

Paolo Patria