VINCENZO MALARA
Cronaca

Il film di Mann fa brillare Modena "Le vie del centro storico della città sono un set davvero eccezionale"

I critici sono divisi sulla pellicola dedicata al Drake ma non sul fatto che le ambientazioni sono "incantevoli". Anche la resa visivamente spettacolare delle scene di corsa mette d’accordo tutti: "Spettacolari". .

Il film di Mann fa brillare Modena   "Le vie del centro storico della città  sono un set davvero eccezionale"

Il film di Mann fa brillare Modena "Le vie del centro storico della città sono un set davvero eccezionale"

di Vincenzo Malara

Cosa dice il mondo della critica internazionale del film Ferrari? A pochi giorni dall’anteprima al Festival del Cinema di Venezia i pareri sono discordanti. La ‘Bibbia’ mondiale delle recensioni, l’aggregatore Rotten Tomatoes, raccoglie ad oggi 32 voti illustri, i principali da esperti delle testate cinematografiche più prestigiose del globo (Variety, Hollywood Reporter, ecc). Il giudizio complessivo? Incoraggiante, ma non unanime. Per il 75% dei critici, infatti, il film è promosso, anche se nessuno grida al capolavoro, tantomeno mette Ferrari ai livelli di altre pellicole dirette in passato da Mann, diventate oggetto di culto (basta citare Heat e Collateral).

Su una cosa concordano i giornalisti internazionali passati da Venezia: le scene ambientate a Modena sono bellissime e le vie sotto la Ghirlandina risultano essere un set eccezionale e incantevole. Per la nostra città è un successo (anche in termini di marketing), segno che Mann ne ha saputo cogliere e rispettare il fascino. Ma i pareri artistici, chiaramente, vanno oltre. Molti critici sottolineano che Ferrari non è un biopic nel vero senso del termine, ma piuttosto un focus sul 1957, annus horribilis per Enzo: il Cavallino esiste da dieci anni, e non va bene; la morte del figlio Dino, scomparso nel ’56 a soli 24 anni per distrofia ha fatto il resto. E come se non bastasse, il matrimonio con la moglie Laura verrà irreparabilmente scosso dalla relazione del Drake con Lina Lardi, da cui ha avuto il figlio – non riconosciuto – Piero. Ferrari scommette tutto, o quasi, sulla Mille Miglia per salvare l’azienda. Proprio questo mix narrativo tra privato e personaggio pubblico viene giudicato da alcuni giornalisti cinematografici troppo didascalico, appesantito dall’effetto straniante degli attori americani, che pur recitando in inglese tentano di imitare l’accento italiano. Buona notizia che accomuna molti pareri, in primis quelli dei critici italiani: Mann evita l’effetto stereotipo verso tutto ciò che è italiano e mette in scena una rappresentazione del nostro Paese, e di Modena in particolare, credibile, frutto di un lungo lavoro di studio fatto dal regista trasferitosi nella nostra città molti mesi prima dell’inizio delle riprese.

Estremamente apprezzate le performance di Adam Driver nei panni del Drake e di Penelope Cruz in quelli della moglie Laura. Altro elemento che mette d’accordo tutti, anche chi non ha apprezzato il film, è la resa visivamente spettacolare delle scene di corsa. Lo sottolinea bene Robbie Collin del Daily Telegraph: "Sono sorprendenti, elettrizzanti e realistiche come nessun’altra cosa vista in passato". Tra i giudizi più importanti che promuovono la pellicola c’è quello estasiato di Marlow Stern del Rolling Stone: "C’è una forza inarrestabile al centro di Ferrari di Michael Mann. È veloce, feroce e selvaggiamente imprevedibile".

Gli fa eco Owen Gleiberman di Variety: "Ferrari è davvero come un film degli anni ’70. Ha un’intensità umana forte e intesa come è davvero la vita". Tra chi non dà la sufficienza alla pellicola c’è Kevin Maher del Times UK: "E’ ben realizzato come ci si può aspettare da Mann, ma alla fine risulta un film piuttosto vuoto". Per Nicholas Barber della Bbc "una pellicola dedicata alle macchine non dovrebbe procedere in maniera così noiosa". Insomma, luci e ombre, che rimarranno tali fino a quando il pubblico – quello che decreta realmente il successo di un film – potrà finalmente vederlo sul grande schermo il prossimo 30 novembre.