Il fisioterapista: "Le ragazze sono cariche"

Il fisioterapista della Nazionale di volley femminile, Francesco Bettalico, contribuisce al successo delle campionesse olimpiche. L'Italia si prepara per la semifinale contro la Turchia.

Il fisioterapista: "Le ragazze sono cariche"

Francesco Bettalico a Parigi

Ha tra le mani i muscoli e le articolazioni delle campionesse del volley femminile che stanno facendo sognare l’Italia. E sa benissimo che un piccolo pezzo del merito, se le azzurre hanno battuto 3-0 la Serbia e si sono guadagnate una semifinale mai raggiunta prima, è anche suo. Francesco Bettalico si gode gli ultimi giorni di Olimpiade nei quali la selezione guidata da Velasco e Barbolini si giocherà una medaglia fino alla fine. "Speriamo sia quella del primo o del secondo classificato" precisa il fisioterapista della Nazionale, prima di un’Italia-Turchia, semifinale che infiammerà l’impianto di Porte de Versailles oggi alle 20.

Bettalico, come stanno Egonu e compagne?

"Diciamo che compatibilmente col periodo e col momento della stagione, e lasciando stare le scaramanzie, la squadra sta bene. Le ragazze sono molto cariche in questo torneo e anche nei quarti di finale con la Serbia hanno dimostrato ampiamente il loro valore, quello che possono fare".

Sembra esserci un però?

"Beh, è quello che ci dice sempre Julio Velasco: quello che è stato ieri e quello che sarà domani non contano, quello che conta è soltanto il qui e ora".

La gioia per un traguardo mai raggiunto dalla Nazionale femminile però c’è?

"Le ragazze stanno bene tra di loro e stanno bene con lo staff, speriamo di portare questo bel clima anche in campo oggi contro la Turchia per la nostra semifinale".

Per lei che esperienza rappresenta questa sua prima Olimpiade?

"L’atmosfera è fantastica. Ho avuto la possibilità di entrare nel Villaggio Olimpico (la squadra femminile di volley alloggia fuori, ndr) e quindi ho vissuto quel luogo da turista. È stata un’esperienza bellissima, vedere e salutare tanti sportivi di altissimo livello di ogni sport tutti insieme è qualcosa di unico".

E poi c’è l’atmosfera del palasport di Porte de Versailles?

"Anche il palazzetto ci trasmette un clima diverso rispetto ad altre competizioni e questo ci carica ancora di più, non ci capita mai di giocare in impianti così pieni, sempre, e così caldi".

È riuscito a vedere qualcos’altro da spettatore in questi Giochi?

"Sì, ho visto due partite di tennis, una delle quali particolare".

Ovvero?

"La finale del doppio femminile vinta da Errani e Paolini, sul centrale del Roland Garros. Un’emozione sentire l’inno sul ‘Philippe Chatrier’. Speriamo che abbia portato fortuna per il resto del torneo".

Perché lei vuole vedere, da molto più vicino, un’altra finale, non è così?

"Se parla di quella del volley, beh, una finale ce la siamo già garantita. Speriamo sia quella per l’oro e non quella per il bronzo, sarà comunque una finale per una medaglia".

Alessandro Trebbi