Il fiume ferito dopo la piena "Troppi detriti, vanno rimossi"

Ponte Alto, la segnalazione dei residenti: "Rami, terra e cespugli frenano il corso del Secchia". Eugenia Bergamaschi: "E’ adesso il momento migliore per controllare e ripulire i corsi d’acqua".

Il fiume ferito dopo la piena  "Troppi detriti, vanno rimossi"

Il fiume ferito dopo la piena "Troppi detriti, vanno rimossi"

La segnalazione arriva da un lettore che abita vicino a Ponte Alto. Chi vive nei pressi degli argini, svolge anche le funzione di guardiano del fiume, visto che, in caso di esondazione, chi ha la casa nelle vicinanze è il primo a pagare.

E in effetti basta passare in zona e dare un’occhiata al Secchia per rendersi conto della situazione: le recenti piene hanno scaricato a valle rami, terra, cespugli e arbusti. E’ normale, capita ogni volta che le piogge sono particolarmente intense. Viene da dire che occorrerebbe procedere in tempi brevi alla rimozione dei detriti, che sicuramente in caso di nuove precipitazioni intense, aggraverebbero la situazione. Fare gli scongiuri non serve, sarebbe molto più utile un’opera di ricognizione e ripulitura del corso d’acqua.

Eugenia Bergamaschi, già consigliere della Camera di Commercio e presidente di Confagricoltura Emilia Romagna fino al 2021, è tra quelli che abitano nei pressi dell’argine a San Matteo: "Ogni volta che si verifica un’alluvione viviamo ore di apprensione. Quando viene diramata l’allerta rossa ci consigliano di spostarci ai piani alti, ma poi? Abbiamo visto quello che purtroppo è successo in Romagna – dice Eugenia Bergamaschi – i danni da acqua e fango, anche se coinvolgono solo il primo piano di una casa, sono spesso irreparabili. Tutti parlano di cambiamenti climatici in atto, direi che ormai è assodato che si stanno moltiplicando gli eventi estremi. E’ ora di passare ai fatti, dobbiamo prendere le contromisure".

Tra queste c’è anche l’opera di monitoraggio: "Anche a me è stato riferito che nei pressi di Ponte Alto ci sono molti detriti sul letto del fiume. Credo che si debba intervenire, non dimentichiamoci che quella zona è molto vicina alla città e in caso di esondazione in quel punto ci ritroveremmo l’acqua sotto la Ghirlandina. Credo che sia fondamentale vigilare costantemente sugli argini e intervenire con operazioni di pulizia quando è necessario. Ed è adesso il momento migliore: abbiamo davanti l’estate, con i livelli dei fiumi che presumibilmente saranno bassi. Intervenire per rimuovere rami, alberi e terra è più semplice. Si potrebbero coinvolgere anche i frontisti, sarebbero i primi a darsi da fare nei limiti delle loro possibilità. Ma adesso chi va a togliere un ramo di un albero dal fiume rischia la multa...".

Da non sottovalutare il problema delle tane: "Anche per questo – spiega Eugenia Bergamaschi – occorre un’attività di controllo: tassi e volpi scavano tane molto profonde che indeboliscono gli argini. Si tratta di animali protetti, non si possono eliminare, quindi bisogna controllare quello che fanno".

Roberto Grimaldi