Il futuro dell’automotive "La Motor Valley ha le carte per vincere tutte le sfide"

Al convegno inaugurale della kermesse riflettori puntati sulla transizione ecologica. Al centro del dibattito i cambiamenti nel settore tra sostenibilità e nuove tecnologie.

Il futuro dell’automotive   "La Motor Valley ha le carte  per vincere tutte le sfide"

Il futuro dell’automotive "La Motor Valley ha le carte per vincere tutte le sfide"

Ieri al convegno inaugurale del Motor Valley Fest in un teatro comunale strapieno, si è discusso del futuro dell’automotive con i principali esponenti dei brand mondiali, da Ferrari, Maserati e Lamborghini a Ducati, Pagani, Dallara e Energica. La notizia "forte" - nel nome della transizione dal motore a combustibile a quello elettrico, evento paragonabile alla rivoluzione industriale - l’ha data Davide Grasso, ceo di Maserati: "Il Tridente celebra quest’anno l’uscita di scena del motore V8 Twin Turbo da 580 Cv che è stato venduto su circa 100mila Maserati ed è stato adottato nel 1959. Questo propulsore è il cuore pulsante di Levante, Ghibli e Quattroporte, e a partire da 2023 uscirà ufficialmente di produzione. Le vendite proseguiranno anche l’anno prossimo, poi queste auto diverranno oggetti da collezione e la nostra azienda passerà interamente all’elettrico". Andrea Antichi, Chief manufacturing officer di Ferrari: "Il V8 era prodotto da Ferrari, un motore senz’altro iconico. Anche a Maranello abbiamo innovazione a pieni giri con al centro il lavoro intellettivo dell’uomo come raccomandava Enzo Ferrari". Anche il sindaco Gian Carlo Muzzarelli, affiancato dall’assessore regionale Paolo Calvano e dal capo di Unicredit in Italia Remo Taricani, in apertura aveva parlato di futuro dell’auto: "Siamo in piena transizione ecologica ed energetica e il grande progetto dell’idrogeno farà la differenza insieme all’elettrico e per questo stiamo infrastrutturando la città per la grande sfida. Le imprese stanno lavorando forte sul futuro, basta vedere che Maserati tra qualche anno produrrà solo elettrico. Per il territorio l’automotive resta strategico anche dal punto di vista occupazionale". Tutti i big dell’auto hanno discusso di quel che accade e accadrà in questo strategico settore, commentando anche i dati del settore che Andreas Cornet e Michele Bertoncello di McKinsey avevano appena snocciolato. In America il recente "Inflation reduction act (Ira)" del presidente Usa Biden impone un forte protezionismo a favore della vendita di auto elettriche prodotte sul suolo a stelle e strisce rispetto a quelle importate che avranno molte meno agevolazioni. Ma la sfida delle energie alternative è inarrestabile. "La cosa più rischiosa - dice Andrea Pontremoli, ceo Dallara Automobili - è restare fermi: abbiamo tanta tecnologia e sul nostro territorio possiamo contare su 16500 aziende" mentre, aggiunge Livia Cevolini a capo di Energica Motor Company, "noi e le altre aziende del settore abbiamo consapevolezza e competenza ben presenti grazie a talento e tecnologia. Energica mostra da 13 anni che si può competere sul mercato elettrico mondiale". Stephan Winkelmann, presidente di Automobili Lamborghini che quest’anno compie 60 anni di attività: "La quotazione in borsa di Lamborghini non è prevista, abbiamo una chiara strategia, il valore del marchio, i nostri valori, il prodotto per una azienda valgono il 99% e infine la distribuzione deve essere capillare ma poco visibile. Ora avremo dal 24 il Giro Lamborghini con 150 vetture sulle strade da Roma a Bologna". Chiude Hannes Zanon di Pagani Automobili di San Cesario: "L’elettrificazione offre opportunità a tutti e non dobbiamo essere chiusi al cambiamento. La Pagani elettrica abbiamo iniziato a farla nel 2018, ma per ora ci sono molti vincoli tecnologici". Il futuro è arrivato, ma non sarà per nulla facile acchiapparlo.

Stefano Luppi