"Il Gilda ora resta chiuso, utilizzermo questo momento incerto per rinnovarci"

"La nostra ultima serata risale a sabato 22 febbraio. Ad oggi siamo ancora chiusi e così resteremo fino a settembre. Non produciamo bulloni ma regaliamo emozioni e svago e le numerose restrizioni imposte dal Governo ci farebbero riaprire col freno a mano e non ha senso. Quindi aspettiamo il momento opportuno". Così Andrea Tagliati, titolare del Gilda annuncia che, nonostante il via libera del Governo alle discoteche all’aperto non intende "aprire le danze".

Come mai preferite rimandare?

"Lo spazio lo abbiamo, ma preferiamo riprendere a lavorare a pieno regime ed ora non è possibile. Quindi approfittiamo di questo momento per rinnovare il locale. Oggi, dopo 114 giorni di chiusura forzata, ci viene data la possibilità di riaprire con diverse linee guida spesso confuse e troppo restrittive, emanate dalla conferenza Regioni e delle Province Autonome ma abbiamo deciso di posticipare la riapertura della nostra attività a settembre 2020. La nostra attività è una vera e propria azienda con 45 dipendenti e tanti costi di gestione, dalle utenze a Siae, tasse, pubblicità, fornitori, materie prime che anche per una singola serata risultano elevati".

Quindi reputate insufficienti le ‘attenzioni’ rivolte al vostro settore?

"Quello che posso dire è che l’immobilismo del Governo verso il nostro settore è inspiegabile e deludente con gravi ripercussioni che lo stop forzato ha creato alle nostre attività, ai 3.000 imprenditori e ai 90.000 addetti coinvolti (93.000 famiglie), attività che creano un fatturato annuo di 2 miliardi e 800 milioni. Si tratta di una categoria di persone dimenticate, lasciata senza alcuna risposta e senza speranze. Tramite la nostra Associazione ’Asso Intrattenimento’ abbiamo inviato numerose lettere al Governo esponendo tutte le criticità del settore, oltre a suggerire possibili soluzioni, ma nessuno ci ha risposto e ci sentiamo dunque soli e abbandonati.

Quindi cosa farete adesso?

"Il Gilda non produce mattoni o bulloni, non siamo coinvolti in filiere produttive manifatturiere, ma offriamo divertimento, svago, emozioni che devono necessariamente intercettare un animus, una predisposizione emotiva e positiva da ricostruirsi in ogni singolo soggetto.

La nostra tipologia di attività è la punta di diamante dell’intrattenimento e come tale deve essere il più funzionale ed innovativo possibile. Amiamo il nostro lavoro e amiamo la nostra città quindi ora più che mai ci sembra corretto cogliere questa occasione per stringere l’occhio al futuro apportando diverse migliorie e novità all’interno del Gilda, per potere proseguire nell’offrire divertimento ed allegria quando le condizioni ce lo consentiranno".

Preferite quindi investire per inaugurare quando le persone potranno divertirsi senza paura…

"Miglioreremo la struttura e a settembre torneremo, augurandoci che per allora si sia instaurato un clima di maggiore serenità che permetta a tutti di gioire e fare festa in compagnia".

Valentina Reggiani