Il grido dei sindacati: "Edilizia e irregolarità, servono azioni concrete per tutelare gli operai"

Rodolfo Ferraro, segretario Fillea Cgil, lancia l’allarme "Gli infortuni continuano ad aumentare del 10% ogni anno. La formazione? Uno degli aspetti cruciali su cui bisogna puntare".

Il grido dei sindacati: "Edilizia e irregolarità, servono azioni concrete per tutelare gli operai"

Rodolfo Ferraro, segretario Fillea Cgil, lancia l’allarme "Gli infortuni continuano ad aumentare del 10% ogni anno. La formazione? Uno degli aspetti cruciali su cui bisogna puntare".

di Jacopo Gozzi

Dal 2020 a oggi, complici Superbonus, progetti Pnrr, investimenti pubblici e direttive green dell’Unione Europea, il numero dei lavoratori nel settore edilizio a Modena e provincia è raddoppiato. Secondo i dati della Cassa Edile, tra operai e impiegati, si contano circa 19.000 addetti.

Una crescita forte che, secondo Fillea Cgil, nasconde una serie di problemi che richiedono un attento monitoraggio, oltre a una serie di interventi da parte dell’amministrazione comunale e delle imprese.

Secondo il sindacato, le criticità del settore edilizio riguardano la sicurezza dei cantieri, la carenza di manodopera, i tempi ristretti, la legalità e i salari.

"In primo luogo – dichiara Rodolfo Ferraro, segretario del sindacato edili Fillea Cgil – continuiamo a denunciare un aumento degli infortuni, che a Modena crescono del 10% ogni anno. Le cause sono sempre le stesse: principalmente, caduta di materiale, schiacciamento o cadute dall’alto. Non possiamo limitarci a esprimere sdegno solo quando si verifica una tragedia; è necessario, invece, attuare una serie di azioni strutturali di contrattazione. Ad esempio, al tavolo provinciale previsto per l’11 settembre, avanzeremo diverse proposte riguardanti la qualificazione della formazione degli operai".

Secondo il segretario, la formazione dei lavoratori è un aspetto decisivo, soprattutto in un momento nel quale il settore edilizio vive una forte crisi della manodopera.

"Ormai – denuncia Ferraro – è risaputo che in questo settore i lavoratori non si trovano facilmente. Oggi, il 55% degli operai è migrante e la maggior parte di queste persone proviene da paesi extraeuropei. A nostro avviso, è necessario ragionare su una sanatoria che permetta ai migranti di imparare il mestiere e accedere legalmente al mondo del lavoro: ciò permetterebbe di formare più lavoratori qualificati ed evitare casi di lavoro nero, di cui anche a Modena abbiamo ricevuto diverse segnalazioni. A tal proposito, la Scuola Edile è un’ente bilaterale super partes in grado di formare gratuitamente operai specializzati".

Come riporta il sindacato, un fattore che complica sensibilmente la condizione dei lavoratori è il poco tempo a disposizione.

"Il Pnrr – illustra il segretario – impone di mettere in campo diversi miliardi di euro in circa due anni. Di conseguenza, ci sono cantieri che, nonostante la scarsa manodopera disponibile, devono procedere rapidamente. Se si lavora troppo e sotto pressione, la prima conseguenza è l’aumento degli infortuni, inoltre, anche la qualità delle opere ne risente. Al problema delle tempistiche si aggiunge quello della lungimiranza delle imprese: nel 2028, in conformità con le direttive ‘Green’ dell’Unione Europea, si inizierà a costruire case a emissioni zero, ma le imprese modenesi non sono pronte per questo salto: hanno bisogno di riqualificarsi e di formare il proprio personale, ma al momento sono concentrate su altre priorità e non investono in questa direzione."

Venendo al tema legalità le richieste Cgil interpellano direttamente l’amministrazione comunale. "Abbiamo registrato decine di denunce per mancata applicazione dei contratti – prosegue Ferraro – e riteniamo che Modena debba adottare, come già fatto da altre città, protocolli per riqualificare il lavoro e limitare il subappalto, tutelando così il benessere dei lavoratori e garantendo la qualità delle opere. Inoltre, non nascondiamolo: siamo nel territorio di Aemilia, ed è fondamentale introdurre regole rigorose per evitare che si posano ripetere casi simili".

Per ultimo, ma non in ordine di importanza, l’aspetto salariale.

"Modena – conclude Ferraro – è una delle province nelle quali l’inflazione ha fatto più danni. Sia a livello nazionale, sia territoriale stiamo chiedendo un impegno importante affinché i lavoratori si trovino più soldi in tasca e non perdano potere d’acquisto. Nello specifico, se a livello nazionale abbiamo chiesto un aumento di 275 euro di aumento per i lavoratori di primo livello, in vista del tavolo provinciale abbiamo richiesto un premio presenza, un aumento delle indennità e un maggiore controllo da parte della Cassa Edile sull’Evr affinché si accerti che questo elemento salariale venga erogato regolarmente".