"Il mercato è sicuro ma la gente ha paura"

Viaggio al Novi Sad: cittadini timorosi e con la mascherina e ambulanti un po’ delusi: "In tanti hanno deciso di aspettare ancora un po’"

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E’ una tradizione di cui i modenesi sicuramente sentivano la mancanza. Se gli aromi che aleggiavano nell’aria ieri mattina erano gli stessi, invitanti di sempre non si può dire lo stesso delle presenze, purtroppo. Per abituarsi ad una routine che ancora non si può definire tale ci vorrà tempo, purtroppo, così come per riuscire a scacciare la paura. Probabilmente per questo ieri, nel primo lunedì di riapertura completa del mercato settimanale al Novi Sad, non si è certo registrata l’affluenza a cui il Novi Sad è abituato. Banchi distanziati e tante mascherine: gli avventori si sono fatti coraggio ed hanno ripreso ad acquistare. Qualche altro cittadino, invece, ha approfittato della riapertura del mercato, appunto, per fare soltanto una passeggiata ‘esplorativa’ tra i banchi.

"Sicuramente i modenesi sono molti meno rispetto al solito; alle presenze a cui eravamo abituati – spiega Kevin La Macchia del banco ’Pizza Arrosto’– Dal momento che non è stato previsto, come in altri mercati ad esempio del bolognese, l’ingresso contingentato, le persone sono entrate tranquillamente, un po’ alla volta e senza creare assembramenti. Per fare un bilancio occorrerà attendere sicuramente un po’ di tempo". Elis Muratori, titolare del banco Calzidea si dice abbastanza soddisfatto della prima giornata di vendite. "Gente ne è venuta e la ripresa, in termini di flusso e vista la situazione, è stata discreta. Ovviamente dobbiamo rispettare una serie di giuste regole e spiegarle anche ai clienti che non sono abituati. Tra queste, ad esempio, la vendita frontale affinchè i clienti non si assembrino ai lati dei banchi. Inoltre c’è un numero massimo consentito di persone al banco: ad esempio – spiega ancora Muratori – in un banco da sei metri è possibile ‘ospitare’ tre clienti, in uno da dodici sei. La gestione modenese, però, è risultata corretta. Alcuni clienti, infatti, si sono lamentati della riapertura del mercato di Formigine dove gli ingressi sono stati contingentati, costringendo le persone a lunghe code sotto il sole".

Per quanto riguarda poi le vendite, Muratori spiega come i modenesi presenti siano stati ovviamente meno ma come abbiano effettuato acquisti più importanti. "Hanno speso di più; probabilmente per fare scorta di ciò di cui necessitano e uscire meno".

A spiegare come le presenze siano state basse ma come la situazione fosse prevedibile è poi Tiziano Mezzaqui del banco Paola. "Ci sono tante regole da rispettare, come la distribuzione dei guanti ai clienti ma la sicurezza riusciamo così a garantirla – spiega. Nonostante ciò le persone hanno ancora paura e tanti clienti mi hanno scritto spiegandomi che non torneranno fino a che il virus non sarà scomparso del tutto. Per questo ho aperto una pagina Facebook che mi permette di fare vendite a domicilio".

Quello che è emerso ieri, passeggiando al Novi Sad è però una sorta di euforia tra i cittadini che hanno potuto accedere nuovamente al mercato.

"Ci sentiamo più sicuri qui che al Parco Ferrari dove ieri c’erano decine di persone senza mascherina – spiega Fernando Morelli – sinceramente qui si avverte un certo controllo anche se, a mio avviso, i prezzi sono rimasti troppo alti. Visto il momento sarebbe stato più utile porre in vendita merce a prezzi scontati". "Non ho avuto timore a venire stamattina – sottolinea quindi Rossana Senyuk – e per me è comunque una necessità: ho tre figli e al mercato riesco a comprare vestiti per i bambini a prezzi molto più convenienti rispetto ai negozi. Aspettavo che riaprisse proprio per tornare e mi pare che la gestione sia comunque corretta; insomma, mi sento al sicuro". Ad esprimere la stessa opinione Stela Simitari: "Le precauzioni sono fondamentali ma, una volta che ci si è protetti come si deve, non ha senso avere paura. Alla fine è meglio il mercato del centro commerciale essendo all’aria aperta. Sono sincera: mi ha anche fatto bene venire stamattina (ieri, ndr) perché ho visto tante persone sorridere e ce né bisogno".