"Il mio Shakespeare è una bambina coraggiosa"

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E se William Shakespeare in realtà non fosse mai esistito, e le sue opere le avesse scritte una donna? Parte da qui ’She-Shakespeare’, il nuovo libro per ragazze e ragazzi della scrittrice sassolese Elena Guiducci, in arte Eliselle (nella foto), illustrato da Arianna Farricella, da pochi giorni in tutte le librerie edito da Gallucci.

Eliselle, come nasce l’idea del libro?

"Questo romanzo nasce in seguito alla riflessione che ha suscitato in me la lettura di ‘Una stanza tutta per sè’ di Virginia Woolf: se nel XVI secolo Shakespeare riuscì a raggiungere il successo con le sue opere, un suo ipotetico corrispettivo femminile non avrebbe avuto nemmeno la possibilità di andare a scuola. E così nella mia mente si è fatta strada l’idea di questa bambina coraggiosa e determinata, Judith Shakespeare, che a undici anni sfida le convenzioni del suo tempo e si trasforma in William per poter essere ammessa a una scuola accessibile solo ai maschi".

Oltre al già accennato saggio della Woolf, quali le sue altre fonti? Come si è documentata sul periodo storico?

"Ho consultato le biografie più complete dedicate alla figura di William Shakespeare, tra cui quella di Samuel Schoenbaum, ‘Shakespeare. Sulle tracce di una leggenda’; quella di Peter Ackroyd, ‘Shakespeare: Una biografia’; e quella di Stephen Greenblatt, ‘Shakespeare: Una vita nel teatro’. Poi, ovviamente, tanti saggi sul periodo storico in cui ha vissuto, che mi hanno permesso di scoprire e riscoprire tante piccole curiosità sul mondo di Elisabetta I, su quello del teatro, e sulle lotte tra cristiani e protestanti".

Suo il testo, di Arianna Farricella i disegni: ci può raccontare la vostra collaborazione?

"Mi sono affidata totalmente ad Arianna, una professionista incredibile: ha letto il romanzo e inviato tutte le proposte per i singoli capitoli, e mi ha chiesto di modificare o dare indicazioni in merito alle sue idee, ma in pratica non ho dovuto fare nulla, è stato tutto molto armonico. Il suo ritratto della Regina, poi, semplicemente strepitoso".

Quanto secondo lei un libro come ’She-Shakespeare’ può essere importante nella definizione di ‘genere’ essendo rivolto agli adolescenti?

"Credo che ogni storia vada ‘oltre’ il genere, e credo che ogni storia sia importante per permettere a chi legge, siano essi adulti o ragazzi, di ampliare la propria visione: quando si legge una storia, si entra in contatto con mondi, emozioni, sentimenti diversi, e li si può esperire in modo molto personale, perché leggere, di per sè, è vivere molte vite. Mettersi nei panni di un personaggio alle volte lontanissimo da noi, non può che arricchire il nostro mondo interiore e aprirci all’empatia".

Gianluigi Lanza