"Il Motor Valley ha un potenziale enorme L’idea è geniale e attrae moltissimi turisti"

Tomaso Trussardi, ambassador del festival, ieri mattina sulla pista dell’Autodromo di Marzaglia: "Questo circuito va ampliato"

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di Paolo Tomassone

Chiedere a un iperattivo, curioso e innovatore la strategia migliore per rilanciare il turismo a Modena è gioco facile. Se poi lo si chiede a una persona appassionata anche di motori e di cibo, allora bisogna mettere freno alla sua fantasia e al suo desiderio di far crescere i progetti e allargare la cerchia delle persone che possono beneficiarne. Ma Tomaso Trussardi, imprenditore di 39 anni in città per il Motor Valley Fest, è abituato a spingere fino in fondo l’acceleratore della sua Lamborghini Huracan. E all’Autodromo di Marzaglia, calato per una mattina nei panni del pilota, prova a immaginare lo sviluppo che può avere il Motor Valley Fest dopo le prima quattro edizioni e quanti turisti in più potrebbero arrivare a Modena se si realizzerà il tanto desiderato ampliamento del circuito. Il binomio è sempre quello – cibo e motori – e a questo bisogna rimanere fortemente ancorati.

Trussardi, da dove nasce il suo interesse per i motori?

"Da bambino, quando avevo quattro anni, mio padre mi comprò un Malaguti Grizzly; a sei anni me lo cambiò con una moto più grossa; a 12 anni guidavo già le macchine in fabbrica, nella fabbrica della Trussardi. Questa era la passione di mio padre, ma anche di suo padre, insomma una passione di famiglia che abbiamo da sempre. Loro ovviamente erano alfisti".

Qual è invece il marchio più amato da Tomaso?

"Io ora ho una Dallara e una Lamborghini, entrambe le mie macchine preferite. Stimo moltissimo entrambe le aziende".

Oltre ai motori, quali sono le altre passioni che ha?

"Sicuramente il cibo. Nel 2007 assieme allo chef Andrea Berton avevo aperto il ristorante Trussardi alla Scala".

Questo binomio a Modena è abbastanza noto.

"Lo so bene, anche perché frequento Modena fin da quando ero giovane. Dal 1994 a Cognento avevamo la Trussardi divisione tessile, quindi venivo sempre in fabbrica. Da due anni sono stato nominato dalla Regione Emilia-Romagna ambassador della Motor Valley e del Motor Valley Fest".

È soddisfatto del successo del festival?

"Il Motor Valley Fest ha un potenziale incredibile. L’idea di consorziare le sei case automobilistiche e di creare una filiera mappata è geniale. Gli eventi collaterali crescono anno dopo anno. Quindi io credo che questo appuntamento debba essere immaginato come un ‘Goodwood House, the Festival of Speed’. Bisogna lavorare per creare ogni anni un salone all’aperto sempre più grande. Questo avrebbe una capacità attrattiva per i turisti ancora maggiore".

Qui in pista a Marzaglia con i soci del club non vi siete risparmiati.

"Abbiamo trascorso una mattinata molto divertente. Conosco molto bene la pista, è piccola, molto tecnica, con le curve tutte a uncino, che chiudono molto. Devi essere molto paziente e molto tecnico mentre guidi. So che c’è il progetto di ampliamento, sarebbe molto importante portarlo a termine. Anche perché questo circuito, in una vallata di motori, è un’attrattiva importantissima per il turismo".