Il nuovo piano urbanistico vede il traguardo "Al centro edilizia sociale e rigenerazione"

Il documento a dicembre sarà adottato dal consiglio, poi un passaggio in Regione e il voto definitivo ancora in Comune. Muzzarelli: "Premieremo la riqualificazione dell’esistente". L’assessore Vandelli: "Resta ’urbanizzabile’ solo il 3% del territorio"

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di Stefano Luppi

"Sono emozionato perché la presentazione del nuovo Piano urbanistico generale di Modena per la città del 2050 rappresenta il vero e proprio lascito dei miei anni da sindaco. Il Pug (piano urbanistico generale, ndr) disegna infatti per i prossimi decenni una città compatta ed inclusiva che sfida il futuro con visione e attenzione alla comunità". Gian Carlo Muzzarelli con un po’ di emozione, e ieri accompagnato dall’assessore Anna Maria Vandelli e dalla dirigente Maria Sergio, ha spiegato che il piano urbanistico è fondamentale: "Mette al centro la rigenerazione e la qualità urbana con nuove regole che premieranno la riqualificazione dell’esistente della Modena suddivisa in 38 rioni. Grande attenzione sarà dedicata allo sviluppo della città est-ovest rispetto a quella storica nord-sud e riserveremo grande attenzione anche all’edilizia sociale, mentre non ci sarà alcuna espansione del territorio agricolo – qualcuno peraltro non mi saluta più perché non permetto di costruire su terreni di proprietà privata – e nessuna dispersione degli insediamenti produttivi. Al verde diamo 700 ettari mentre diamo il via libera alle opportunità di ampliamento e premiamo biodiversità e produzione di energia rinnovabile".

Secondo il sindaco il lavoro ha portato a grandi risultati e ora ci sono i passaggi istituzionali: entro pochi giorni al consiglio comunale per il voto, poi in Regione e nella prossima primavera di nuovo nell’aula consigliare di Modena per il via libera definitivo. "Citando dei numeri – spiegano l’assessore Anna Maria Vandelli e la dirigente Maria Sergio – occorre ricordare che in questo lungo lasso di tempo abbiamo fatto 180 incontri con privati, associazioni, tecnici e tanti soggetti cittadini per approfondire i contenuti e valutare le proposte. Ora ci occuperemo delle 312 osservazioni, con 656 quesiti, giunti: abbiamo escluso – continuano – quelle che prevedevano un modello di sviluppo espansivo occupando terreno agricolo. Invece favoriremo chi decide di trasformare i propri edifici in modo sostenibile: consci dei maggiori costi ci saranno delle premialità e semplificazioni".

Impossibile riassumere il complesso documento in poche righe, ora occorrerà vedere come maggioranza e opposizione reagiranno al momento del voto per il Piano 2050. Su questo il sindaco Muzzarelli si limita a dire: "Come reagirà l’opposizione? Io intanto mi preoccupo della maggioranza, noi lavoriamo per il bene della città come dimostra la priorità che diamo alla edilizia residenziale sociale (Ers)".

Parola ancora all’assessore Vandelli e alla dirigente Sergio: "Il tre per cento del territorio può essere urbanizzato, in tutto 117 ettari per rispondere al produttivo e dell’edilizia sociale. Nei comparti di nuovo insediamento sono obbligatoriamente previsti a carico del soggetto attuatore una quota di edilizia residenziale convenzionata (20 per cento) e una di edilizia residenziale pubblica (un altro 20). Nel caso di interventi di rigenerazione, invece, a carico del soggetto attuatore c’è un 20 per cento di residenziale convenzionato. Per i nuovi insediamenti produttivi su 117 ettari, inoltre, è prevista – aggiungono assessore e dirigente – la corresponsione al Comune di un contributo del 10% delle aree destinate a nuove costruzioni che sarà destinato ancora alla realizzazione sempre di Ers".