"Il Pd deve tornare alle origini"

L’immagine è quella di un ‘ritorno alle origini’ con un obiettivo chiaro per il futuro: fare nuovamente del Pd un "partito popolare" (certamente "non populista"), "da combattimento", che, "liberato" dalle briglie delle correnti, torni a essere il "perno del centrosinistra, ricostruisca le alleanze - perché divisi si perde - e si candidi, dopo la lunga traversata nel deserto dell’opposizione, a guidare il Paese, vincendo alle urne, e non nelle segrete stanze della politica, alla prossima tornata elettorale". All’indomani della decisione del partito di tenere le primarie il 19 febbraio, Bonaccini così delinea il percorso che ha davanti: "Mi è abbastanza chiaro che non avrò il sostegno di molti nel gruppo dirigente nazionale. E io credo che serva un gruppo dirigente nuovo. Se vogliamo che il cambiamento sia profondo e arrivi ai cittadini, anche la classe dirigente deve essere rinnovata – avverte –. Cambiando però metodo, o se preferite, come insegnavano a me qui, tornando all’antico: non possiamo piu’ permetterci di selezionare le classi dirigenti attraverso le correnti. Basta. Ne’ di organizzare il partito stesso e il suo funzionamento attraverso le correnti. Ne’ di fare le candidature per percentuali di correnti. Semplicemente perché il meccanismo, come abbiamo visto, non funziona: alla lunga non seleziona il merito ma la fedeltà, non produce unità e sintesi ma frammentazione, non porta consensi ma, anzi, ne fa perdere". Il governatore è poi netto nel messaggio a Terzo Polo e M5s sulle alleanze: "divisi si perde". "Abbiamo bisogno di alleanze per battere la destra, se non andiamo uniti non si va lontano". Elly Schlein? "Ci stimiamo, ci vogliamo bene e abbiamo lavorato benissimo insieme in Regione. Non mi sentirete mai usare una parola che non sia rispettosa e di affetto per lei. Sarà una bella sfida se vorrà candidarsi".