"Il Pd non ci vuole, preferisce l’agenda Draghi"

Il senatore Lanzi (M5s) tenta il bis in Parlamento: "A disposizione del Movimento". E sulle amministrative 2024: "Confronto sulle idee"

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di Gianpaolo Annese

"Il Pd non ci vuole più? Al contrario, siamo noi che semplicemente abbiamo preso atto dell’indisponibilità del Pd a portare avanti un’agenda progressista. Sono loro che sono passati da ‘agenda sociale’ ad ‘agenda Draghi’". Riparte da quattro parlamentari uscenti il Movimento 5 stelle – Stefania Ascari, Vittorio Ferraresi, Maria Laura Mantovani e Gabriele Lanzi. Difficile ripetersi, sondaggi e alleanze attuali alla mano: è probabile che i pentastellati corrano da soli e a quel punto – tolto Ferraresi che ha già svolto due mandati – le possibilità più concrete riguardano probabilmente solo Lanzi, formiginese, referente regionale del Movimento per l’Emilia.

Lanzi, ritiene in questi quattro anni da senatore di essere stato efficace nel rapporto con il territorio modenese?

"Ritengo che ci sia ancora tanto da fare, ma credo che finora tutti possano essere testimoni del fatto che ho sempre ascoltato le istanze e le proposte del territorio portandole in Parlamento".

Ha incontrato gli iscritti modenese per fare il punto?

"Sì lunedì sera. C’è stata una grande partecipazione, tanti iscritti e tanti simpatizzanti 5 stelle di Modena, è un segnale molto incoraggiante. Vorrei approfittarne per ringraziare il dottor Arletti per avere messo a disposizione la struttura dell’Ippodromo di Modena che ha ospitato l’evento. È emersa tanta voglia di fare e piena condivisione con le decisioni prese dal presidente Giuseppe Conte".

Aver innescato la crisi di governo ha compromesso il vostro rapporto con il Partito democratico che adesso vi respinge. Per Bonaccini adesso è "impossibile" allearsi con i 5 stelle.

"Guardi che non è il Pd che non ci vuole. Semplicemente abbiamo preso atto dell’indisponibilità del Pd a portare avanti un’agenda progressista fondata su lavoro, sostegno ai più deboli, aiuti alle imprese, ambiente e transizione ecologica. Noi siamo rimasti coerenti con le nostre posizioni, sono loro che sono passati da ‘agenda sociale’ ad ‘agenda Draghi’".

A Modena però rischiate di non avere parlamentari?

"Mah, onestamente non credo, anche se c’è un dato di fatto: il M5s continua ad essere vittima di un sistema che non ci vuole. I media raccontano una realtà distorta e a noi sempre contraria. Possibile che l’unico male del Paese sia il M5s? Eppure rispetto a quando c’era Conte, con Draghi sono peggiorati gli indicatori del debito pubblico, dello spread, dell’inflazione, è stata ridotta la spesa del Pnrr destinata alla sanità. Numeri alla mano, quella contro il M5s è una narrazione ridicola che sono certo non colpirà chi crede nel nostro progetto".

Lei personalmente pensa di ricandidarsi?

"Sono a disposizione del Movimento 5 Stelle".

La mancata alleanza del Pd potrebbe compromettere anche la vostra intesa alle amministrative nel 2024.

"Il Movimento non intende rinunciare ai suoi principi, né a livello nazionale né sui territori. Noi non abbiamo cambiato idea: siamo una forza progressista che mette al centro giustizia, ambiente, famiglie e imprese. Siamo disposti a confrontarci con chiunque condivida queste battaglie".