"Il piccolo David ci dà speranza Ha resistito alle bombe e alla fuga"

Fiocco azzurro all’ospedale di Mirandola: il primo nato in provincia dall’emergenza sta bene e pesa 3,7 chili. Il primario di ginecologia, Alessandro Ferrari: "Mamma Elvira, 22 anni, è stata molto coraggiosa"

Migration

di Alberto Greco

Mentre in Ucraina si combatte in difesa delle proprie città e della propria libertà, le madri che forzatamente hanno dovuto lasciare il Paese combattono a loro modo una battaglia non meno importante in difesa della vita dei figli e per assicurare la sopravvivenza del loro popolo. Questo il senso del nastro azzurro appeso all’ospedale Santa Maria Bianca di Mirandola, dove una ragazza ucraina, Elvira di 22 anni, che ha trovato sistemazione a San Possidonio, ha partorito il suo primogenito. E’ un maschietto di 3,7 chili, lungo 52 centimetri cui è stato dato il nome di David, quasi a significare il coraggio di un popolo militarmente e numericamente inferiore che sta combattendo la sua battaglia contro una potenza mondiale.

"La mamma Elvira e il suo bimbo – fa sapere Alessandro Ferrari (nella foto con l’equipe), primario del reparto di ostetricia e ginecologia – sono in buone condizioni di salute. Ora sono sistemati in una stanza da soli ed il piccolo è accanto alla madre". A seguito dell’inizio della guerra la giovane che aveva un parto programmato con taglio cesareo per il giorno 10 marzo all’ospedale in Ucraina, ha dovuto lasciare precipitosamente Dnipro, sua città d’origine poiché si trova sotto il tiro delle bombe russe, lasciando il proprio compagno, per mettere in salvo il piccolo che portava in grembo. Ad attenderla a San Possidonio c’era la madre, badante presso una famiglia del posto, alla quale si è ricongiunta il giorno 7 marzo, arrivando insieme ad una sorella e al fratello minore di 10 anni. Grazie alla costanza dell’assessore ai servizi sociali di San Possidonio, Roberta Bulgarelli, ed alla disponibilità del dottor Ferrari, la mattina successiva è stata immediatamente visitata e presa in carico dalla sua equipe per accompagnarne il percorso al parto. Incinta di nove mesi, Elvira è arrivata al Punto unico di accesso di Mirandola dedicato all’accoglienza e all’assistenza sanitaria dei profughi ucraini. Immediatamente è stata inviata al punto nascita mirandolese, dove il personale medico e ostetrico, dopo averla visitata, ha provveduto ad aprire la cartella e a programmare il parto, che si è tenuto appunto ieri pomeriggio. Mamma e bimbo rimarranno al Santa Maria Bianca per alcuni giorni, assistiti dalle ostetriche coordinate da Maddalena Pennacchia e dalle infermiere e dai medici della Pediatria di Area Nord guidata da Francesco Torcetta. "La ragazza – aggiunge il dottor Ferrari – era visibilmente provata, ma è andato tutto bene". Ora la giovane madre col suo piccolo accanto sono in una stanza riservata per loro in attesa di fare ritorno a San Possidonio presso la famiglia dove lavora come badante sua madre, i cui datori di lavoro hanno deciso di dare ospitalità anche a Elvira e David, mentre il fratello e la sorella hanno trovato sistemazione presso la canonica. Con questa nascita sale, dunque, a 38 il numero delle persone che hanno trovato accoglienza a San Possidonio ed a 15 il numero dei minori di cui dovrà occuparsi la comunità, molti dei quali sono in età scolare avendo 67 anni.

"Indubbiamente – commenta il sindaco di San Possidonio Carlo Casari – questa nascita rappresenta un evento positivo dopo che queste persone hanno sofferto tante avversità. E’ una gran bella notizia". Sono giornate impegnative anche per l’assessora ai servizi sociali Roberta Bulgarelli, che ha il compito per conto dell’amministrazione di seguire gli aspetti legati alla accoglienza e coordinare il sostegno e gli aiuti a questa numerosa colonia di esuli, costretta a scappare lasciando tutto in Ucraina, compresi gli affetti di mariti e figli in età per combattere. "E’ una situazione – commenta Bulgarelli - davvero tragica, ma abbiamo visto una grande collaborazione".