DAVIDE MISERENDINO
Cronaca

Il presidente amava la città. Biagi, la Ferrari, gli sfollati:. Napolitano vicino ai modenesi

La prima volta in piazza Grande fu nel settembre del 2007 per dire addio a Pavarotti. Tornò per l’omaggio al giuslavorista e nel 2012 rincuorò i terremotati a Mirandola . .

Il presidente amava la città. Biagi, la Ferrari, gli sfollati:. Napolitano vicino ai modenesi
Il presidente amava la città. Biagi, la Ferrari, gli sfollati:. Napolitano vicino ai modenesi

L’addio a Pavarotti,il ricordo di Marco Biagi, l’amore per la Ferrari e la vicinanza nei confronti degli sfollati del sisma del 2012: è questo il filo delle emozioni che ha legato il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, morto ieri all’età di 98 anni, alla nostra città.

Il 7 settembre 2007, il giorno dopo la scomparsa di Luciano Pavarotti, Napolitano – presidente da poco più di un anno – arrivò in piazza Grande, nella camera ardente allestita in Duomo e dedicò bellissime parole al Maestro: "Ha rappresentato dovunque la voce e l’immagine più schietta del nostro paese. Ho voluto rappresentare personalmente la commozione e la riconoscenza degli italiani, di ogni regione e di ogni ceto".

Due anni dopo, nel 2009, ecco la prima vera visita: il presidente partecipò al convegno organizzato dalla Fondazione Marco Biagi, il 19 marzo, per ricordare il giuslavorista ucciso dalle brigate rosse. Fu un momento molto toccante: Napolitano incontrò i parenti delle vittime del terrorismo, con cui si intrattenne in privato, poi davanti a un auditorium gremito scandì: "Marco Biagi è stato vittima della criminale aggressività del terrorismo brigatista, ma ha pagato anche, e prima, per lo spirito di fazione che da tempo avvelena la lotta politica e sociale del nostro paese. Lo spirito di fazione è un veleno per la società e la vita democratica: impedisce di essere obiettivi, di portare avanti, nella condivisione comune di tutte le forze politiche, alcune riforme necessarie per lo sviluppo dell’Italia". Parole nette e sempre attuali. Nell’occasione Napolitano consegnò anche i riconoscimenti del premio ideato da Qn-Il Resto del Carlino per la solidarietà sociale, un’iniziativa dedicata alle associazioni del territorio e volta a perpetuare il ricordo di Biagi. In quelle ore il presidente inaugurò anche il pronto soccorso del Policlinico e si concesse una passeggiata in via Emilia, attorniato da una folla festante. Bellissime le parole messe nero su bianco, di suo pugno, sul registro d’onore del municipio: "Ritorno sempre con vivo e forte sentimento di amicizia e di ammirazione". Poi un elogio "alle conquiste democratiche e civili, tra le più alte del paese". Gli fu consegnato anche un regalo speciale: un aceto balsamico tradizionale invecchiato cent’anni: "Va usato o tenuto in cassaforte?", chiese ridendo.

Dal balsamico alla Ferrari il passo è breve: Napolitano, quel 19 marzo, si diresse anche a Maranello, per una visita allo stabilimento gioiello del Cavallino. Qui incontrò i piloti Felipe Massa e Kimi Raikkonen, i meccanici, Piero Ferrari e l’allora presidente Luca Cordero di Montezemolo. Fu proprio quest’ultimo a mettersi al volante di una 612 Scaglietti e a ’scortare’ Napolitano in un giro sulla pista di Fiorano. "Con il presidente Montezemolo non si arriva a provare il brivido, perché prevale la responsabilità", disse Napolitano scendendo dal bolide. E poi: "Questa è una di quelle visite che faccio per puro egoismo: un luogo di lavoro così ad alta tecnologia, dotato di uno splendido capitale umano, è un incoraggiamento anche per me e per il mio lavoro".

Di tutt’altro tenore l’ultima visita del presidente, tra gli sfollati di Mirandola dopo le scosse di maggio 2012. Era il 7 giugno, Napolitano camminò tra le tende e pronunciò parole di grande umanità: "Se qualcuno si distraesse, nella ricostruzione, io gli darò la sveglia. Si cercherà di fare tutto l’indispensabile per superare questo momento di difficoltà. Faremo rivivere questo grande polo tecnologico europeo. Voi siete gente forte".

Tanti ieri i messaggi di cordoglio: "E’ stato un protagonista della storia italiana, che ci fece sentire da subito vicina l’intera comunità nazionale dopo il terribile sisma del 2012", ha detto il governatore Stefano Bonaccini.

"Un grande uomo delle istituzioni con un forte legame con la nostra città", le parole del sindaco Gian Carlo Muzzarelli.