
"Il sindaco ha dato corso a un diktat di Modena civica". Anna Maria Lucà vende cara la pelle politica e affida a una nota l’interpretazione del suo siluramento dalla giunta. Precisa in primis che non ha ricevuto notifiche (probabilmente perché era in volo in aereo) e si riserva "ogni più opportuna azione a tutela della mia posizione e dei miei interessi". In realtà, osserva l’ex assessora, "è chiaro a tutti che non è una sua decisione motivata da miei comportamenti, come dovrebbe essere. Le dichiarazioni del sindaco all’inizio di questa paradossale vicenda mi riconfermavano, infatti, la sua piena stima. Non una decisione sua, quindi, ma la traduzione in fatti del diktat di Modena Civica, gruppo primatista per assessori ’sostituiti’, a dimostrazione di un problema congenito all’interno del movimento". Sui motivi "ignoti di quella che Katia Parisi ha chiamato sfiducia non posso che dirmi allibita". Modena Civica, prosegue Lucà, "ha chiesto la mia testa senza motivarlo, con un riferimento tardivo, e addirittura falso, al lavoro non completato sui Quartieri. Falso perché martedì 7 si è tenuta la Commissione per la Revisione del Regolamento dei quartieri, e la trattazione della delibera in Consiglio comunale per l’approvazione era già stata fissata per oggi. Questo cronoprogramma la consigliera Katia Parisi lo conosceva già nel momento in cui ha fatto la sua dichiarazione". Va detto anche che Modena civica peraltro l’accusava anche di avere contatti con altri gruppi politici a loro insaputa su cui Lucà in questa lettera non si esprime.
"Dovendo sottostare – riprende l’ex assessora – alle richieste di Modena Civica il sindaco e il suo capo di Gabinetto mi hanno sottoposta tutti i giorni a insistenti richieste, oltre che dispensato quelli che potremmo eufemisticamente chiamare ’consigli’ affinché mi dimettessi. Io ho deciso di non dimettermi e di lasciare che il sindaco si assumesse direttamente le sue responsabilità davanti ai modenesi". Questa "brutta vicenda mi ha chiarito cosa la politica non deve essere, per questo mi sento ancor più motivata a lavorare per Modena. In questi giorni difficili non mi sono sentita isolata grazie alla rinnovata fiducia che mi hanno espresso le tante persone coinvolte nel progetto ’civico’ nell’ultimo anno. Vedremo se impegnarci nel civismo associativo o di altro: la Partecipazione, quella vera, o coinvolge nelle scelte decisionali le persone, o si riduce ad un mero ascolto di ciò che è già stato deciso da qualcuno alle loro spalle. I cittadini devono poter portare idee per una vera collaborazione democratica alle scelte future, a cominciare dalla stesura dei programmi. É così che insieme immaginiamo un modo nuovo, soprattutto per Modena, di essere impegnati in politica".
g.a.