JACOPO GOZZI
Cronaca

Il sollievo dei lavoratori edili: "Giusto fermarsi nelle ore torride. Ma meglio iniziare prima al mattino"

"Il momento più difficile arriva nel pomeriggio, siamo disposti a essere operativi poco dopo l’alba" "Anche se stiamo all’esterno, cerchiamo sempre di seguire l’ombra per evitare i colpi di calore". In alcuni casi il sindacato ha dovuto chiamare le forze dell’ordine per far rispettare le nuove regole.

E’ stata accolta con sollievo, dai lavoratori del settore edile, l’ordinanza che limita l’orario di lavoro nei giorni caldi (Foto Corradini)

E’ stata accolta con sollievo, dai lavoratori del settore edile, l’ordinanza che limita l’orario di lavoro nei giorni caldi (Foto Corradini)

È stato un giugno torrido, e nemmeno con l’inizio di luglio la morsa del caldo sembra destinata ad allentarsi: tra oggi e sabato, a Modena, le temperature supereranno nuovamente i 35 gradi. Un’ondata di calore anomala, che può rappresentare un pericolo per le fasce di lavoratori più esposte, a tutela delle quali – con un’ordinanza regionale – da ieri in Emilia-Romagna è scattato il divieto di lavorare in condizioni di esposizione prolungata al sole e svolgendo attività fisica intensa dalle 12.30 alle 16, nei giorni e nelle aree in cui le mappe nazionali online del rischio segnalano un livello "Alto". Una misura che resterà in vigore fino al 15 settembre 2025, salvo revoca anticipata, e che si applicherà nei cantieri edili e affini, in agricoltura, nel florovivaismo e nei piazzali della logistica.

Stando a quanto comunicato dalla Cgil, che in questi giorni ha promesso di intensificare i controlli affinché l’ordinanza venga rispettata, nella sola giornata di ieri, a Modena, sono state segnalate irregolarità in cinque cantieri. In alcuni casi, il sindacato ha richiesto l’intervento delle forze dell’ordine per far rispettare la disposizione.

In tanti cantieri della città, la novità è stata accolta in modo generalmente positivo dagli operai, molti dei quali trovano fisicamente insopportabile lavorare nelle ore più calde della giornata.

"L’ordinanza è giusta – dichiara B.D., operaio edile – anche se arriva un po’ tardi, perché questo caldo va avanti da più di due settimane. È una cosa buona, ma forse sarebbe meglio programmare qualcosa di più sistematico a livello nazionale. Io lavoro in un ambiente chiuso, quindi mi ritengo fortunato, ma molti dei miei colleghi stanno all’aperto, e non di rado capita di sentire di colpi di calore o malori. La soluzione più adatta potrebbe essere iniziare prima al mattino, perché le ore più calde arrivano dopo le 13.30, le 14. Meglio due ore in più al mattino che restare sotto il sole del pomeriggio".

Anche per chi è coinvolto in modo meno diretto dall’ordinanza, il caldo resta un problema serio, soprattutto quando il lavoro prevede anche brevi uscite all’esterno nelle ore centrali della giornata. "Essendo piastrellista – prosegue C.K. – ho la fortuna di lavorare all’interno dei palazzi. Tuttavia, quando mi capita di dover svolgere lavori di rifinitura all’esterno, specialmente all’ora di pranzo, la temperatura è veramente insopportabile".

C’è anche chi, come Abdelnabi, che ogni mattina arriva a Modena da Piadena, preferirebbe mantenere invariati gli orari di lavoro.

"Quando lavoriamo – spiega l’operaio – anche se stiamo all’esterno, cerchiamo sempre di seguire l’ombra per evitare i colpi di caldo. Vengo da lontano e sarebbe molto difficile cominciare prima al mattino: se ci dobbiamo fermare alle 12.30, per iniziare in tempo devo alzarmi prima delle quattro".

Jacopo Gozzi