MARIA SILVIA CABRI
Cronaca

Il soprano Campanella a Medolla: "La mia Tosca, libera e passionale"

Appuntamento domani sera al teatro ’Facchini’: "Amo moltissimo Puccini perché va oltre la vocalità"

Il soprano Campanella a Medolla: "La mia Tosca, libera e passionale"

Renata Campanella

Sarà Renata Campanella, soprano tra i più brillanti della scena lirica nazionale ed internazionale, a interpretare il ruolo di Floris Tosca nella ‘Tosca’ di Giacomo Puccini, in scena domani sera alle 21 al teatro ‘Facchini’ di Medolla in piazza Garibaldi. L’opera, con la direzione di Stefano Giaroli e la regia di Alessandro Brachetti, rientra nell’edizione 2024 della rassegna Armoniosamente, organizzata dall’Associazione Amici dell’Organo Johan Sebastian Bach col supporto di Cantieri d’Arte APS. Sul palco, una straordinaria

Renata Campanella. Ha più volte interpretato questo personaggio. Come sarà la sua Tosca?

"Sono molto legata a Tosca, l’ho portata in scena varie volte, e ho avuto il privilegio di essere diretta da grandi registi, come il Maestro Giaccheri, una vera e propria guida per me. La mia non è una Tosca aristocratica, ma appunto una donna del popolo, indipendente, passionale, attratta dal potere, e infatti lei lavora per il potere, canta per i potenti, senza avere però alcun interesse politico. Alcune colleghe sottolineano in Tosca l’aspetto della gelosia: per me non è così essenziale, lei è giocosamente gelosa, per lei è un gioco legato all’egocentrismo".

Trova qualche affinità tra la sua persona e Tosca?

"Forse l’aspetto passionale, da buona siciliana quale sono (sorride, ndr). Una cosa che poi mi affascina molto è che l’acquisizione della sua consapevolezza, l’evoluzione avvenga nel corso di una sola giornata".

Si celebra il centenario della scomparsa del maestro: che rapporto ha con Puccini?

"Lo amo moltissimo. A differenza di Verdi, Puccini va oltre la vocalità e lavora molto sul personaggio, sull’interpretazione. Questo mi consente di passare molto rapidamente da un ruolo pucciniano all’altro: solo qualche giorno fa ho interpretato la Turandot e non è poi così diversa da Madama Butterfly / Cio Cio-san. La difficoltà è più interpretativa che vocale, e io amo impersonare le femminili che sono punti fermi delle composizioni pucciniane".

Come nasce la sua passione per il canto lirico?

"Tutto nasce per la mia passione per il teatro: fino da piccolissima ho iniziato ad andare a teatro a vedere le tragedie greche. Poi con il tempo ho abbinato al canto la musica, studiando pianoforte. Il mio approccio è, come detto, più teatrale, mi piace molto lavorare sul personaggio, così la voce ‘prende’ colore. Come insegnava la Callas, occorre adattare la voce al personaggio, ovviamente avendo alla base una buona base tecnica". C’è un personaggio che le piacerebbe interpretare?

"Sempre restando nell’ambito pucciniano, Manon Lescaut, che mi affascina per la sua ambiguità, le diverse sfaccettature, un personaggio non lineare come le altre sue eroine. Sarà una sfida e un prossimo debutto a Fidenza".