Il Tar dà ragione a Tagliavini: «Voto legittimo»

Savignano, respinto il ricorso dell’ex candidata Carmignano. Il sindaco: «Grande sospiro di sollievo, ora mettiamoci una pietra sopra»

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«Il Collegio, alla luce degli atti depositati e degli orientamenti giurisprudenziali sussistenti in materia, condivide integralmente le repliche». Basterebbe questo passaggio della sentenza, arrivata nel primo pomeriggio di ieri, ad eliminare ogni tentativo di interpretazione sulla decisione dei giudici del Tar. Che hanno rigettato in ogni suo punto il ricorso di Rosamaria Carmignano, finalizzato a ribaltare l’esito delle elezioni comunali vinte per un solo voto da Enrico Tagliavini. E tra le motivazioni che gli stessi giudici mettono nero su bianco, sono numerose le espressioni già usate dal sindaco per difendersi, a sottolineare un’accettazione pressoché completa delle ragioni sostenute da Tagliavini.

La sua avversaria aveva contestato le operazioni di spoglio parlando di «incongruenze evidenti» riguardanti l’annullamento di alcune schede, i conteggi in due seggi e la mancata attribuzione di diversi voti. Ma nei verbali di scrutinio compilati quel giorno non c’è traccia di tali contestazioni, arrivate in seguito dai rappresentanti della sua lista. Ed è questo il perno giuridico sul quale fa leva la sentenza nel dar ragione al sindaco. Tanto che vi si legge: «La giurisprudenza ha chiarito che le dichiarazioni spontanee stragiudiziali dei rappresentanti di lista in ordine a fatti avvenuti in loro presenza ma non immediatamente verbalizzati sono inaffidabili, in quanto agevolmente rilasciabili e o acquisibili in esito a pressioni di ordine politico o per effetto di condizionamenti di ordine psicologico. Le dichiarazioni di terzi non possono essere prese in considerazione quali principi di prova se non sono sorrette da un indizio documentale nei verbali».

«Per noi – ha commentato a caldo Tagliavini – è un grande sospiro di sollievo. Ero tranquillo con la coscienza anche prima per le buone cose fatte finora, ma ora la gioia è la stessa del giorno in cui fui eletto: so che resterò qui fino al 2024. Si è chiuso un cerchio aperto il 27 maggio». Poi ha aggiunto: «Spero che chi non si presentò al primo Consiglio comunale, facendo una vigliaccata, abbia capito che i problemi vanno sollevati al momento, non piagnucolando dopo aver perso. Noi siamo disposti a mettere una pietra sopra sull’ostruzionismo di questi mesi e a porger loro una mano per lavorare assieme per il bene di Savignano. Ma se facessero ricorso anche al Consiglio di Stato, allora i cittadini non avranno più dubbi sulla loro intenzione di ostacolare il Comune solo per un tornaconto personale».

Sull’ipotesi di un ricorso in secondo grado, la stessa Carmignano ieri ha detto di «voler valutare la situazione prima di decidere». E ha commentato la sentenza con un lapidario «sono molto delusa».

Valerio Gagliardelli