
Monsignor Castellucci ha visitato i bambini e i ricoverati del Policlinico: "Tutti hanno diritto ad essere curati nel corpo ma anche nello spirito".
"La speranza è l’amore che agisce sulla fatica della vita". Parla così l’arcivescovo monsignor Erio Castellucci durante la visita nei reparti di Oncoematologia Pediatrica e di Ortopedia e Traumatologia in occasione della Giornata del Malato. Il tema scelto nell’edizione di quest’anno è ’La speranza poi non delude, perché l’amore di Dio è stato riversato nei nostri cuori per mezzo dello Spirito Santo che ci è stato dato’. Prima della visita l’arcivescovo ha celebrato dalle 15 alle 16 la Santa Messa Giubilare nella Chiesta del Policlinico di Modena davanti a pazienti, operatori del volontariato e professionisti dell’Aou di Modena. Ad accoglierlo, insieme a Padre Angelo Morandi, anche i nuovi direttori generali Baldino e Altini. Dopo la messa, Monsignor Castellucci ha incontrato i professionisti dell’Aou di Modena parlando della speranza, tema della giornata, da lui definita come l’amore che entra nella solitudine e nella sofferenza.
In questo senso la speranza, "che è diversa sia dall’illusione, sia dall’ottimismo, è il sorriso di un medico in un momento in cui il malato è grave o solo, è il sacerdote che aiuta a dare un senso alla vita e alla sofferenza, l’amico o amica che si prende cura di te. Ancora, il caregiver che ti dice ’ti dice ti voglio bene’ quando sembra che tutto sia perso. La speranza è l’amore che agisce sulla fatica della vita. La speranza non delude mai: non tutti possono guarire, ma tutti hanno diritto a essere curati nel corpo e nello spirito".
La visita non si ferma a Modena, ma continua oggi, alle 16.30, all’Ospedale di Sassuolo, dove l’Arcivescovo presiederà la Messa e incontrerà i malati e poi venerdì all’Ospedale di Pavullo, in Sala Rubbiani dove guiderà una conferenza e, a seguire, celebrerà la Messa.