Il virus non ha fermato l’endoscopia "Esami, siamo primi in regione"

Nel 2021 quasi 16mila prestazioni. Rita Conigliaro, direttore della struttura complessa dell’Aou: "C’è stata una forte sinergia tra Baggiovara e Policlinico. E molti hanno fatto anche doppi turni"

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La pandemia non ha fermato l’Endoscopia Digestiva dell’Azienda Ospedaliero – Universitaria che nel 2021 ha toccato la quota complessiva di 16mila prestazioni e balza al primo posto in regione sulle esecuzioni degli esami che individuano e trattano le patologie del pancreas e delle vie biliari con oltre 700 procedure nel 2019, ora diventate oltre 900 all’anno. "Questo è potuto accadere – sottolinea il direttore della struttura complessa di gastroenterologia ed endoscopia digestiva dell’Azienda Ospedaliero – Universitaria, Rita Conigliaro – grazie alla forte sinergia che l’Azienda vanta tra le due strutture ospedaliere, Policlinico e Baggiovara, dove una sola équipe gestisce in modo integrato l’attività endoscopica dei due ospedali. In particolare, tutto il personale medico e infermieristico si è reso disponibile a fare anche doppi turni, registrando al contempo un basso indice di assenteismo, malattia e turn-over".

I trattamenti eseguiti anche in periodo di pandemia, nel rispetto delle priorità cliniche, sono stati quelli relativi a trattamenti d’urgenza e trattamenti di patologie particolarmente sintomatiche: sono state trattate ad esempio patologie che causano disfagia (difficoltà alla deglutizione), tramite dilatazioni o miotomia endoscopica, come pure patologie a rischio per la potenziale malignità della malattia mediante asportazione di lesioni polipoidi (neoplasie al primo stadio) del tratto digestivo superiore e inferiore. Non si è fermata la diagnostica e l’operatività sulle vie biliopancreatiche (1200 prestazioni), in particolare in pazienti operati e trapiantati.

Contemporaneamente si è mantenuta tutta la diagnostica possibile: gastroscopie (4.962) e colonscopie (6.042), primo fra tutti lo screening dei tumori del colon-retto. Come riferisce la dottoressa Helga Bertani, Direttore della Struttura Semplice di Endoscopia al Policlinico, "questo volume di procedure di secondo e terzo livello ci ha consentito di diventare anche centro di formazione: sia per gli specializzandi che da diverse Università italiane scelgono di venire a frequentare il nostro centro di Endoscopia digestiva, sia per i medici già assunti che scelgono la specializzazione finalizzata all’acquisizione di tecniche di terzo livello. Si tratta di una rete formativa che abbiamo costruito extraregione e che richiama in media 6 specializzandi ogni anno da tutto il paese oltre ai medici in comando finalizzato". Fanno parte della ’mission’ della struttura, oltre all’erogazione di prestazioni endoscopiche di alta qualità e tutte in sedazione (sia nell’endoscopia diagnostica di base che nell’endoscopia interventistica o chirurgia endoscopica mininvasiva), anche il ruolo di riferimento provinciale per urgenze h24 e per l’interventistica complessa, la sperimentazione di modelli organizzativi innovativi e integrati, la possibilità di ideare, sperimentare e promuovere innovazioni tecnologiche nel settore con un ruolo di ’opinion leader’.

Per tutti questi motivi il centro annovera anche una buona quota di pazienti provenienti da fuori regione per patologie complesse, ad esempio la calcolosi difficile delle vie biliari (che vengono trattate con varie metodiche disponibili nel centro, dalle onde d’urto intra o extracorporee ai trattamenti col laser) o trattamenti di fistole e stenosi acute e croniche per cui l’Endoscopia modenese rimane punto di riferimento. Il gruppo non trascura la produzione scientifica, dal 2016 ha dato il via a 16 studi clinici di cui alcuni già conclusi e solo tra il 2020 e il 2022 sono stati pubblicati nel complesso 20 studi scientifici.