Illustrissimi, in mostra le grandi firme della cultura

La Galleria Estense apre la sua esclusiva ’autografoteca’ con 115mila manoscritti raccolti da Giuseppe Campori. Tra i ’vip’ Galileo e Leopardi

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Un’altra primizia della cultura di Modena, ancora poco conosciuta, viene portata alla ribalta. In città da secoli è conservata la principale "autografoteca" d’Italia, donata a fine ’800 al Comune e conservata alla Biblioteca Estense: il termine non deve spaventare, significa raccolta di autografi e designa appunto un gigantesco gruppo di 115mila manoscritti dal XV al XIX secolo che annovera nomi come Galileo, Leopadi, l’imperatore Carlo V, Rossini, Donizetti e centinaia di altri bei nomi della cultura e della storia del mondo. L’ha messa insieme nel corso della vita il modenese marchese Giuseppe Campori (1821-1887) che proprio come un moderno raccoglitore di "firme" di attori e calciatori al suo tempo aveva la passione per i personaggi famosi. Avendo molti mezzi a disposizione raccolse davvero di tutto, come oggi mostra al pubblico la rassegna "Illustrissimi. Autografi celebri e storie curiose dalla collezione di Giuseppe Campori", aperta proprio all’Estense di Palazzo dei Musei fino al 27 agosto (Le Gallerie Estensi hanno ottenuto dal Comune molto tempo fa il prestito perpetuo di questi preziosi materiali). Ma se questo è "solo" un evento culturale che obbliga a venire in città a vedere dal vivo le carte della mostra curata da Luca Sandoni, ieri alla presentazione sono emerse altre novità culturali. In particolare è da segnalare una rara collaborazione tra enti diversi - Ministero della cultura, Unimore, Comune con le loro varie diramazioni - e sopratutto un nuovo strumento digitale che promette miracoli. Arriva infatti "Modena Open", annunciato dal direttore di Dhmore Matteo Al Kalak grazie al quale si potranno interrogare i database di migliaia di materiali storici digitalizzati delle Gallerie Estensi, permettendo dunque agli studiosi di tutto il mondo di studiare Modena stando comodamente nei propri studi. La direttrice delle Gallerie Martina Bagnoli l’ha chiamato un "paradiso digitale" ed entro un anno e mezzo questa infrastruttura conterrà anche il formato digitale della intera collezione di autografi Campori. Bagnoli riguardo la mostra ha spiegato che "questo importantissimo patrimonio illustra attraverso i carteggi infinite relazioni storiche e culturali" mentre l’assessore Andrea Bortolamasi ha spiegato che "Modena con queste operazioni si colloca sulla mappa dell’industria culturale".

La docente Unimore Elena Fumagalli dice che "Questa raccolta è fondamentale, rispecchia una passione che iniziò in Europa a fine ‘700". Il curatore Luca Sandoni illustra i contenuti: "Illustrissimi racconta attraverso alcuni pezzi la storia e la ricchezza di questa collezione, partendo da una sezione dedicata proprio a Campori. Oltre ai grandi personaggi diamo anche spazio ad autori minori che raccontano storie interessanti su idoli precolombiani, vescovi rivoluzionari, tentati regicidi, cabale, vicende musicali. Ci sono anche molte lettere illustrate".

Stefano Luppi