Decreto sicurezza, a Modena immigrati già per strada. "Dopo Natale saranno decine"

L’assessore Urbelli: "I migranti fragili a carico dei Comuni"

Un gruppo di immigrati

Un gruppo di immigrati

Modena, 14 dicembre 2018 - Qualcuno è già per strada, ma il problema comincerà a vedersi dopo Natale, quando saranno già alcune decine gli irregolari fuoriusciti dal circuito dell’accoglienza ai quali viene negato il permesso di soggiorno per motivi umanitari, ‘abolito’ dal decreto Salvini, oggi legge dello Stato. In tre mesi si stima - i numeri per ora sono incerti - che saranno 250 i nuovi irregolari esclusi dal sistema di accoglienza gestito dalla Prefettura tramite le cooperative. Circa il trenta per cento, insomma, dei richiedenti asilo a Modena (quasi un migliaio) conta sui motivi umanitari che ora non sono più accettati come garanzia al soggiorno. «Alla luce della legge attuale – commenta l’assessore al Welfare, Giuliana Urbelli – già dopo Natale alcune decine di persone potrebbero trovarsi senza la disponibilità all’accoglienza».

Non si tratta solo di chi ha in scadenza in questi giorni il permesso per motivi umanitari: le commissioni territoriali, infatti, stanno dicendo numerosi «no» anche a chi richiede il permesso per altri motivi. In merito alla situazione, si può dire che il Comune di Modena è stato lungimirante: già l’anno scorso è stata potenziata l’emergenza freddo, cioè il piano di accoglienza notturna dei senzatetto, e oggi quei posti in più, alla luce della legge Salvini, potrebbero rivelarsi davvero utili: «Sono 130 i posti forniti dall’amministrazione attraverso realtà diverse del Terzo settore e dall’Azienda Usl – spiega Urbelli – in caso di necessità a questi si aggiungeranno i posti messi a disposizione dalle parrocchie».

L'assessore Urbelli
L'assessore Urbelli

Per ora sono state poche le persone rintracciate dalle unità di strada dei volontari: «Ma il loro impegno è limitato ai luoghi accessibili, non possiamo escludere che altre persone trovino riparo in edifici abbandonati». Per quanto riguarda lo Sprar (Sistema di protezione per richiedenti asilo e rifugiati costituito dalla rete dei Comuni) a Modena sono circa una settantina i richiedenti asilo gestiti dall’amministrazione, una ventina dei quali hanno chiesto il permesso di soggiorno per motivi umanitari. Con la nuova legge, anche nello Sprar non potranno essere accolti i richiedenti asilo per motivi umanitari.

«Uno degli aspetti preoccupanti di questa legge – conclude Urbelli – è la possibile perdita delle forme di tutela dei migranti cosiddetti fragili, cioè quelli con problemi sanitari accertati. Fino a poco tempo fa a queste persone veniva garantita una forma di assistenza socio sanitaria attraverso il sistema dell’accoglienza nazionale, oggi invece rischia di gravare completamente sui territori, Comuni e Aziende sanitarie, senza alcun sostegno nazionale. E questo non è giusto. Tutti i Comuni avevano chiesto di modificare questo aspetto, ma per il momento non ci sono certezze che ci abbiano ascoltato». A Modena, per esempio, sono una decina le persone in condizione di particolare vulnerabilità. Quello che accadrà veramente, si scoprirà insomma tra qualche mese quando gli effetti della legge saranno più concreti.