Modena, baby prostitute minacciate. "E' la mafia nigeriana che comanda"

L’avvocato Ascari: "Dietro le richieste di asilo lo sfruttamento"

L'avvocato Ascari

L'avvocato Ascari

Modena, 29 luglio 2018 - Sono passati 14 lunghi anni da una delle più importanti operazioni della polizia contro i trafficanti di esseri umani. Nel 2005, infatti, con ‘Multilevel’, squadra mobile e municipale arrestarono sei uomini e cinque donne ai vertici di una consorteria nigeriana dedita allo sfruttamento e favoreggiamento della prostituzione.

Un’organizzazione da 150 milioni di euro, con minorenni comperate per cento mila euro ciascuna nel paese d’origine e rese schiave, per poi essere costrette a prostituirsi alla Bruciata. A distanza di tanti anni le organizzazioni criminali nigeriane sono diventate più forti e strutturate.

A dimostrarlo, l’ennesima operazione della mobile che ha portato nei giorni scorsi a due ordinanze di custodia cautelare a carico di una 39enne nigeriana e di un 72enne italiano, finiti ai domiciliari. I due sono accusati di aver ridotto in condizioni di schiavitù quattro minorenni nigeriane, obbligandole alla strada fino a che una di loro non ha trovato la forza di denunciare.

Ad intervenire sul preoccupante fenomeno è l’avvocato Davide Ascari, esperto in immigrazione. «Seguo tante richieste di protezione e devo sempre stare attento perchè dietro possono nascondersi problemi di sfruttamento – spiega il legale – uno dei modi per regolarizzare temporaneamente le giovani è proprio la richiesta di protezione internazionale. Nel momento in cui l’organizzazione dovesse servirsi di questo strumento di protezione sicuramente beneficerebbe delle lungaggini burocratiche che tale sistema gode specialmente nel nostro paese. La mafia nigeriana ha spesso a che fare con l’associazione a delinquere di stampo mafioso, il narcotraffico, il sequestro di persona, la riduzione in schiavitù, lo sfruttamento della prostituzione. A farne le spese soprattutto i minorenni. Sono gruppi che si costituiscono in Nigeria, formati spesso da studenti ideologizzati o persone di buona cultura. Dagli anni ottanta – continua – le organizzazioni hanno preso in mano il racket della droga e della prostituzione, con la complicità di politici e militari. Ci sono bande violente che agiscono alla luce del sole ed altre più impermeabili ed esclusive, legate al sistema lobbistico-criminale che fa capo alla patria nigeriana. A Brescia si chiamano “Eiye Supreme Lords”, a Torino “Black Axe”, ma ci sono anche i “Sea Dogs”, i “Pirati” e i “Bucanieri”. I riti di iniziazione voodoo somigliano a quelli delle mafie nostrane, un cocktail di sangue, alcool e onore. Sacrifici Juju: riti magici e primitivi che si mescolano a uno spregiudicato uso di Internet. Organizzano spedizioni punitive a base di machete e mutilazioni (le “parade”). Spesso dietro a ragazze anche minorenni vi è sempre un maschio alfa che le sfrutta», conclude l’avvocato.