"Immigrazione irregolare, il Governo sta trovando soluzioni"

"La protezione speciale è una misura prevista solo in Italia e grazie al lavoro della maggioranza, che discuterà in questi giorni in aula il decreto, potrà essere rinnovata per non più di 6 mesi. La ratio è che si vuole limitare la massimo l’istituto per evitare che resti una sorta di passe-par-tout per far entrare chiunque in Italia. Non vi è uno stop assoluto, come sta gridando la sinistra a mezzo stampa, ma uno stop alla protezione speciale allargata a dismisura dai precedenti governi. A causa di questo, l’Italia era diventata una meta ancora più ambita: creava affollamenti in tribunale e nelle questure, disordini nei Cpa. E’ questa l’integrazione che vuole il Partito Democratico?". A dirlo è il senatore Michele Barcaiuolo, Capogruppo di Fratelli d’Italia in Commissione Esteri e Difesa: "Obiettivo dell’Esecutivo Meloni è cercare di arginare i viaggi attraverso il Mediterraneo centrale. In primo piano c’è il pressing per sbloccare la prima tranche di aiuti del Fondo monetario (300 milioni di dollari) alla Tunisia, sull’orlo del collasso economico ed ormai meta a sua volta di immigrazione. Dalle coste di Sfax, infatti, parte il maggior numero di barchini. C’è poi il negoziato con Bruxelles, con la premier Meloni impegnata a far salire il tema nell’agenda europea. Perché questo è e rimane un problema europeo, non italiano: la discussione sulla gestione dei migranti –dice – come ha affermato la presidente del Consiglio, deve essere sulla dimensione esterna dei confini europei: inutile discutere dei movimenti secondari se a monte non discutiamo dei movimenti primari degli immigrati illegali. D’intesa con la Difesa verranno poi messi a disposizione navi ed aerei militari per svuotare l’hotspot di Lampedusa nelle giornate di maggiore picco di presenze. Si punta poi a potenziare i rimpatri. L’obiettivo è di adottare alla frontiera procedure accelerate per l’esame delle domande di protezione, in modo da dare una risposta in tempi più veloci ed agevolare così il rimpatrio per chi non ottiene il diritto di restare in Italia".

"Preme infine ricordare al neopresidente del Pd Stefano Bonaccini, come l’Esecutivo non stia provando a ’svendere’ l’emergenza migranti all’Europa – conclude – ma anzi, è al lavoro per salvare la vita a chi si imbarca, spesso ignaro di cosa lo attenda: da quando si è insediato il governo Meloni al 22 marzo, in Italia è purtroppo deceduto circa l’1 per cento degli arrivi: questa è la percentuale più bassa registrata dai sette governi precedenti. Parliamo di vite umane, non di un business da agevolare".