In Fiera ecco il Cersaie: "Pronti a risbocciare"

Dopo lo stop per il Covid, ieri il via con il ministro Cingolani ai 15 padiglioni. Il presidente Calzolari: "C’è grande entusiasmo"

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Da anni è il "fiore all’occhiello per il quartiere fieristico e per il territorio". E ora, dopo un lungo periodo segnato dalle restrizioni causa Covid, il Cersaie è pronto a risbocciare. Ieri, all’ingresso di Bologna Fiere, a incrociarsi erano volti, accenti e storie da ogni angolo del mondo, dai visitatori fino agli espositori accorsi da ogni Paese (su 624 totali, il 38% quest’anno arriva dall’estero). Così l’appuntamento internazionale più importante per il settore della ceramica torna a pieno ritmo, celebrando la sua 39esima edizione: in 140mila metri quadrati di spazio coperto, le aziende leader internazionali si fanno ora portavoce delle ultime tendenze nel campo delle superfici, dell’arredo bagno e delle finiture per lo spazio architettonico. E nei 15 padiglioni espositivi presenti in Fiera, contractor e consumatori potranno – fino a venerdì – apprezzare le produzioni più accattivanti di aziende di rilevanza internazionale nel campo del design delle superfici (in ceramica e altri materiali) e di arredo bagno.

Un vastissimo assortimento, che fa da cornice a una kermesse che non intende però tralasciare i temi caldi, bollenti, che il settore è richiamato a fronteggiare. A partire dal caro energia, come confermato dal convegno inaugurale incentrato, non a caso, sulla sostenibilità e le risposte necessarie per sciogliere i nodi della crisi. A parlare a un’ampia platea in ascolto anche il ministro alla transizione ecologica Roberto Cingolani, in video collegamento: "È vero, ‘deve passare la nottata’. Ma dopo il periodo oscuro ci deve essere un’alba energetica". E sull’accordo europeo sul price cap al prezzo del gas aggiunge: "La macchina si è mossa: la speranza è quella di riuscire ad avere una proposta che tenga conto delle differenze tra diversi paesi, ma avremo un segnale che va nella direzione del price cap, che, lo dico con la massima sincerità, è una misura transitoria – spiega il ministro –. Si dovrebbe atterrare su un prezzo medio che rappresenti un tetto ed eviti la volatilità".

Il grido del mondo della ceramica, certamente tra i più energivori, è stato poi riassunto da Giovanni Savorani, presidente Confindustria Ceramica: "Dal nuovo governo ci aspettiamo una forte attenzione verso le imprese, perché l’energia è ormai fuori controllo: così va in crisi anche il concetto di transizione, che viene danneggiato, ma se ci fermiamo ora significa perdere. È necessario un equilibrio economico alla base di tutto". E il presidente dell’Emilia-Romagna, Stefano Bonaccini, illustra la sua road map: "Realizzeremo il rigassificatore a Ravenna, perché una diversificazione delle fonti energetiche è necessaria: bisogna arrivare a non essere più dipendenti dal gas russo e poter abbassare le bollette". Il Cersaie, chiude il presidente di Bologna Fiere, Gianpiero Calzolari, "riparte con grande entusiasmo, stiamo ritornando vicini ai risultati pre-Covid".

Giorgia De Cupertinis